Carissima Bianca, secondo il mio modesto parere sono troppo grandi per una paziente che parte da una taglia zero. Cercherò di spiegarmi in modo chiaro e comprensibile. Per poter stabilire la tipologia di
protesi utili a correggere un cono mammario poco sviluppato, la loro superficie, la loro forma e il loro volume un chirurgo, durante la visita, deve acquisire moltissime misurazioni quali la distanza tra il giugulo e l'
areola, la distanza tra l'
areola e il
solco sottomammario, la distanza tra i capezzoli e la linea di mezzo dello sterno, la misura della base delle mammelle, la misura dello spazio tra le due mammelle, la misura del diametro delle areole, la misura della base del torace. Insomma tante e tante misure che, in accordo con il desiderio della paziente, saranno in grado di indirizzare il chirurgo alla scelta dei migliori impianti in grado di poter restituire un risultato elegante e proporzionato. E' un pò come fa un sarto quando deve tagliare e cucire un vestito "su misura". L'intervento di mastoplastica additiva deve essere un intervento "su misura" per la paziente perché, come dico sempre, ogni donna è diversa da un'altra, ogni donna è unica, ogni mammella è unica. Poi si può decidere di programmare un polo ghiandolare superiore più o meno pieno, una proiezione delle nuove mammelle più o meno pronunciata, questo dipende dai desideri della paziente. Si può decidere di indossare un abito elegante di Valentino o di Armani o si può optare per uno stilista un pò più forte come Cavalli o Benetton. L'importante è rispettare i parametri delle misurazioni acquisite.
Tutte le pazienti che desiderano sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva devono sapere assolutamente che:
1) Tutte le
protesi mammarie sono dispositivi che nel tempo vanno incontro ad usura devono essere sostituite in un arco temporale compreso tra i 10 e i 15 anni. Non esistono
protesi mammarie che durano tutta la vita.
2) La maggior parte delle
protesi mammarie sono garantite per 10 anni, ma la garanzia prevede solo la restituzione di una nuova coppia di
protesi. La "cosiddetta" garanzia non copre i costi del nuovo intervento ne quelli della casa di cura.
3) Le
protesi, nel tempo, provocano un progressivo assottigliamento delle ghiandole e potrebbero essere palpabili o visibili i bordi delle
protesi
4) A maggior volume delle
protesi corrisponde un maggior numero di possibili complicanze
Le dico tutte queste cose perché credo fermamente che sia etico e deontologico informare in modo completo tutte le pazienti e che loro possano decidere in piena consapevolezza.
Spero di esserle stato di aiuto
Un caro saluto
Carlo Magliocca
Specialista in chirurgia plastica dal 1985
Past President della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE)
Membro del Consiglio Direttivo della Società Europea di Chirurgia Estetica (EASAPS)