Carissima Senorita, capisco perfettamente i suoi dubbi e le sue perplessità. Tante voci e tante soluzioni diverse mandano in tilt anche la paziente più tranquilla. Certo che, da quello che ci scrive, le hanno proposto tutte
protesi diverse, sia per forma che per superficie. Sono impianti con caratteristiche del tutto differenti, seppur ottimi impianti. C'è un pò di confusione! Vede, un chirurgo per poter stabilire quale sia la
protesi più adatta per una paziente deve, in sede di visita, acquisire una serie di misure assolutamente necessarie per poter progettare l'intervento. La misura tra il giugulo e l'
areola, la misura tra l'
areola e il
solco sottomammario, la misura tra il
capezzolo e l'emisternale, la misura del cono mammario, la misura della base del torace e molte altre. Deve valutare l'elasticità cutanea, la qualità e la quantità della ghiandola mammaria. Tutte queste informazioni, insieme ovviamente al desiderio della paziente, sono utili per poter eseguire un intervento che restituisca un
risultato naturale, armonico e proporzionato. Un risultato "su misura" per la paziente, perché, come dico sempre, ogni donna è unica ed ogni mammella è unica. Dobbiamo progettare l'intervento un pò come un sarto fa con un vestito cucendolo addosso alla donna. Non esistono dogmi o paradigmi. Esiste il buon senso e la consapevolezza che dobbiamo rendere felice la nostra paziente. Non è un intervento chirurgico difficile, è un intervento chirurgico dove entrano in gioco tante e diverse componenti, dove occorre stabilire da subito un rapporto onesto ed empatico con la paziente.
Spero davvero di esserle stato utile
Un caro saluto
Carlo Magliocca
Specialista in chirurgia plastica dal 1985
Past President della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica (SICPRE)
Membro del Board della Società europea di chirurgia estetica (EASAPS)