Carissima Rosy, la risposta alla sua domanda richiederebbe almeno un capitolo di libro. Cercherò comunque di essere esaustivo ma breve. L’anatomia della mammella consta dall’esterno all’interno di diversi piani. Il mantello cutaneo con il complesso
areola capezzolo, il tessuto sottocutaneo, la fascia ghiandolare di Cooper,che separa il tessuto sottocutaneo dalla ghiandola mammaria, La ghiandola mammaria, il muscolo gran pettorale rivestito dalla sua fascia e per ultimo la parete toracica con le costole. Si parla di impianto retroghiandolare quando la
protesi mammaria viene posizionata in uno spazio compreso tra la ghiandola mammaria e la fascia muscolare. Si parla di impianto retro fasciale, meno utilizzato, quando la
protesi viene posizionata tra la fascia del muscolo gran pettorale e il muscolo stesso. Si parla di impianto retro muscolare quando la
protesi viene posizionata dietro il muscolo gran pettorale, in una loggia compresa tra il muscolo e la parete costale. In genere noi chirurghi proponiamo un impianto retroghiandolare nelle pazienti che presentino già di partenza una ghiandola mammaria ben rappresentata e che consenta una ottimale copertura della
protesi mammaria. La loggia retro muscolare viene invece utilizzata in tutte le pazienti magre, con ghiandola mammaria poco rappresentata. Certo occorre valutare anche altri parametri, per esempio nelle pazienti sportive che utilizzano molto i muscoli pettorali molti chirurghi preferiscono posizionare le
protesi dietro la ghiandola risparmiando il muscolo gran pettorale. Adesso però deve assolutamente sapere qualcosa in più prima di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva. Le
protesi mammarie posizionate in una loggia retroghiandolare provocano, nel tempo, un progressivo assottigliamento del parenchima ghiandolare ed a distanza di tempo potrebbero palpar sì i bordi delle
protesi o formarsi sulla cute delle fastidiose piegoline. Tutte le
protesi mammarie vanno incontro ad usura e, in un arco temporale tra i 10 ed i 15 anni, dovrebbero essere sostituite. Questo ovviamente non è un dato assoluto perché se all’indagini strumentali le
protesi sono ancora integre non c’è alcuna necessità di re intervenire. Vorrei però aggiungere lequalche altro dato che deriva dalla mia esperienza diretta. Ho recentemente fatto un’analisi accurata dei miei casi operati negli ultimi 25 anni. Ebbene i risultati migliori, più stabili nel tempo ed ancora gradevoli dopo molti anni erano tutti casi nei quali avevo posizionato le
protesi in una loggia retro muscolare. Le pazienti invece nelle quali avevo posizionato le
protesi dietro la ghiandola avevano un risultato decisamente inferiore da un punto di vista estetico. In alcuni pazienti si palpavano i bordi delle
protesi, le mammelle erano scese o presentavano piegoline sulla cute. Se devo darle un consiglio le direi di optare per un impianto retromuscolare. Spero di essere stato chiaro e utile. Un caro saluto Carlo Magliocca Specialista in chirurgia plastica e estetica dal 1985 XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
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