Qualche chiarimento riguardo alle
protesi di poliuretano.
Scrivo questa risposta perché può essere di interesse anche per altri utenti. Le
protesi rivestite di poliuretano aderiscono molto bene alla parete della tasca ed è per questo che il rischio di rotazione per le anatomiche pressoché nullo. Se dovesse essere necessario un ritocco è però meglio non farlo prima di circa 8 mesi. Dopo questo tempo non ci sono problemi. In casi particolari si può operare anche prima ma se possibile è meglio non farlo.
Se l'intervento è eseguito bene è comunque molto difficile che si debba ritoccare nei primi mesi e, come per qualsiasi operazione, qualche mese di attesa è sempre preferibile.
Questo tipo di
protesi, per vari motivi, richiede esperienza ed abilità da parte del chirurgo (per questo non tutti le usano) perché devono essere ben posizionate dato che poi non si spostano. Questo è però anche un vantaggio perché si riduce quasi completamente, oltre alla rotazione, anche il rischio di dislocazione degli impianti (il cosiddetto bottoming out).
Personalmente uso il poliuretano con le anatomiche proprio per il basso rischio di rotazione mentre, se uso le tonde, preferisco impianti microtesturizzati senza poliuretano (
Polytech, motiva, nagor ecc) e lascio il poliuretano a casi secondari con gravi contratture capsula.
Anche per le anatomiche, se la paziente non vuole il poliuretano (alcune si spaventano leggendo le vecchie teorie ormai superate della sua cancerogenicità), uso le normali testurizzate dato che il rischio di rotazione è comunque basso.
Un intervento può venire comunque bene con qualsiasi
protesi se il chirurgo rispetta le aspettative della paziente e sceglie gli impianti giusti. Per esempio, le B-lite sono delle buone
protesi e pesano poco ma se si devono usare impianti di piccole dimensioni non danno grandi vantaggi. Li danno invece se si vuole fare un aumento importante (li uso per chi vuole 400 cc o più).
Nel caso della paziente che ha iniziato la discussione (che io ho già visitato, piuttosto magra e con poca componente ghiandolare) il migliore risultato si otterrebbe con
protesi anatomiche ben proiettate. Meglio di poliuretano perché non ruotano ma anche le testurizzate vanno bene. Se si usano le tonde (motiva o altre) ci sarà meno proiezione del polo inferiore ma il risultato sarà comunque discreto anche se non eccellente.
Altro argomento spesso in discussione sul poliuretano e le anatomiche a gel coesivo è la poca mobilità.
In realtà le
protesi sono ben mobili e ne ho parlato ieri in una presentazione al congresso Sies a Bologna dove ho mostrato filmati di pazienti che saltano e dove si vedono gli impianti oscillare naturalmente.
Ovviamente, tutto dipende dai casi specifici e dalle aspettative delle pazienti. Personalmente uso tonde e anatomiche in percentuali abbastanza simili e suggerisco a ogni singola paziente quella che per me è la migliore soluzione.
Dott Francesco Alia