Buonasera Nadia,
ho letto il suo post, la sua domanda.
Le scrivo per darle il mio personale parere.
In chirurgia qualsiasi innovazione è benvenuta e ben accetta a patto che dia dei vantaggi.
Personalmente nella mia attività ho provato varie tecniche chirurgiche, relative tanto ad interventi chirurgici che a “semplici” suture.
Per un periodo anche io ho effettuato mastoplastiche additive per via ascellare.
Ero attirato dalla possibilità di eseguire l’intervento senza “toccare” esternamente la mammella.
Tuttavia tale via d’accesso, certamente più distante dalle tradizionali, permette un controllo meno preciso del campo operatorio, un peggior controllo del sanguinamemto e della tasca eseguita. Tale difficoltà diventa davvero importante nel caso del piano sottomuscolare.L’unica possibilità, per eseguire in maniera davvero corretta ed accurata l’intervento, sarebbe quello di eseguirlo in maniera endoscopica, ma ne varrebbe davvero la pena complicarsi così la vita?
Tra le altre considerazioni va considerato anche che, procedendo nella dissezione necessariamente dall’alto verso il basso, risulta impossibile effettuare la tecnica “
dual plane”.
Di contro, l’accesso periareolare consente il miglior controllo visivo del campo operatorio con una cicatrice che, cadendo sul punto di transizione tra la zona pigmentata dell’areola e la cute normale, risulta sempre impercettibile.
Per tale motivo ho abbandonato tale metodologia.
Per quanto riguarda la colla di fibrina (colla biologica) mi chiedo quale mai possa essere il vantaggio?
Nel tempo, ma mai sulla mammella, mi sono “divertito” ad effettuare suture senza posizionare punti esterni (basta effettuare un’accuratissima sutura sottocutanea). Talvolta lo faccio ancora quando non ho la disponibilità di rimovere i punti di sutura.
Tale sutura richiede un maggior impegno di tempo, ma senza alcun vantaggio pratico ne per la paziente in senso lato ne per la cicatrice.
Non essendoci vantaggi, ma eventualmente svantaggi, non vedo assolutamente i motivi ne di praticare la via ascellare ne di utilizzare la colla di fibrina.
Francamente ritengo tali proposte un inutile trovata pubblicitaria che può esporre la paziente a superflui rischi.
Il chirurgo deve essere una persona seria sempre e soprattutto negli interventi di chirurgia estetica in quanto chirurgia non necessaria, superflua.
Voglio sperare che il chirurgo, oltre a proporle la via ascellare e la colla biologica le abbia elencato e spiegato tutte le complicanze di tale intervento (io solitamente dedico a questo aspetto circa 40 minuti) quali emorragia, ematoma, sieroma, infezione, contrattura capsulare e, nel caso di
protesi anatomiche, rotazione.Voglio augurarmi che le abbia detto che verranno utilizzati i drenaggi (o le ha detto che lui esegue una tecnica innovativa che non ne prevede l’uso?) è della loro utilità al fine della riduzione delle complicanze e quindi della buona riuscita dell’intervento nel tempo. Chieda al chirurgo se, inserendo le
protesi per via ascellare, queste verrano posizionate con tecnica
dual plane: se dovesse rispondere di si tragga lei stessa le opportune considerazioni.....
Cordialmente,
Dott. Dario d'Angelo
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica
Dir. di I livello U.O. di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni - Ospedale "A. Cardarelli" - Napoli
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
Via Andrea d'Isernia, 59 - Napoli.
Te. XXXXXXXXXXX
E-Mail:
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX