La rotazione delle protesi e la soluzione del.problema

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La rotazione delle protesi e la soluzione del.problema

missbau  |  Visitatore  |  Lazio
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Buongiorno, da un anno porto le protesi anatomiche e va tutto benissimo. Mi sono appassionata al tema dell'aumento del seno, studiando tantissimo. Consiglio molte donne in un forum privato.
Per questo rimango un po' stupita leggendo da voi chirurghi che la rotazione delle protesi anatomiche si risolve cambiandole con quelle rotonde. Oppure addirittura che con le rotonde c'è il rischio zero della rotazione.
Io ho visto più protesi girate rotonde di quelle anatomiche in quanto le rotonde si girano anche (e non raramente) in senso dorso ventrale cioè con la base verso avanti. Ed è antiestetico e visibile chiaramente.
Le protesi anatomiche sono tutte testurizzate e almeno nel 50% dei casi aderiscono ai tessuti e non si gireranno. Il restante 5O% non aderisce, verissimo, ma avendo comunque una superficie ruvida, fanno più attrito ed.è più difficile la loro dislocazione. Inoltre essendo di forma irregolare e anche la loro capsula attorno è irregolare, è più difficile girare un corpo irregolare all'interno di un involucro irregolare. È molto più facile che accadda con le protesi rotonde, fisicamente più agevole lo scivolamento.
Perché invece non suggerite la risistemazione della tasca (troppp larga, inadeguata) oppure non si cerca il siero tra la protesi e la capsula? Sono più queste le cause della rotazione e non il tipo di protesi.
O mi sfugge qualcosa?
Dott. Egidio Riggio  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Milano, Palermo
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Interessanti le sue osservazioni. Condivido con lei. La maggior parte delle rotazioni sono dorsoventrali e si Notano in egual maniera su rotonde e anatomiche.
Rotazione dovuta alla tasca grande, alla presenza di una piccola falda di siero e a un rivestimento di pelle poco elastica, cedevole e molle.
La mia esperienza mi porta a avere un rischio di rotazione nelle mie mastoplastiche primarie minimo, l’1%. Tant’è che da trenta anni quasi ho inserito molto spesso anatomiche alle mie pazienti. C’è però un rischio nelle revisioni secondarie di avere maggiori complicanze, e anche maggiori Rotazioni. Tre volte maggiore, che per me equivale al 3%, partendo da un 1%. Sempre basso e quindi io sostituisco tranquillamente le anatomiche con anatomiche. Tenga conto che in letteratura una rotazione tra lo 0% e l’8% è considerata accettabile. Ma se il tasso di rotazione per un altro chirurgo parte dal 10 o 20% nelle mastoplastica primaria, nelle sue secondarie sostituzioni di protesi avrà tre volte il rischio di rotazione... ebbene ne tragga le conclusioni.
Cordiali saluti
Dott. Egidio Riggio
missbau  |  Visitatore  |  Lazio
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grazie mille. Evidentemente lei prepara le tasche perfette, adeguate, e porta così al minimo.il rischio di rotazione. Lei crea quindi i presupposti ottimi per un esito funzionale. Così va fatto!👌
Dott. Francesco Alia  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Milano, Cagliari
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Carissima,
La medicina e la chirurgia non sono scienze esatte, le variabili sono tantissime e quindi generalizzare è impossibile.
Se si ha una rotazione di protesi anatomiche e la capsula periprotesica non presenta particolari problemi, è preferibile inserire delle protesi tonde perché utilizzare nuovamente le atomiche renderebbe obbligatoria la capsulectomia (rimozione della capsula perché altrimenti i nuovi impianti non aderirebbero alla capsula col rischio di una nuova rotazione) che è un intervento più complesso di una semplice sostituzione.
Ovviamente se la paziente insiste per avere ancora le anatomiche si effettua la capsulectomia. Oppure si inseriscono senza effettuarla, informandola del forte rischio di un nuova rotazione.
La protesi tonda che si gira su se stessa (flipping ) è un evento molto raro (a me non è mai successo) ma possibile se si usano protesi ad altissima proiezione e si fa una tasca troppo larga.
È evidente che se si realizza correttamente la tasca, il rischio di rotazione delle anatomiche è molto basso ma quando si parla con una paziente prima di un intervento bisogna prospettare chiaramente questa possibilità in modo che non abbia poi delle spiacevoli sorprese. Personalmente ho avuto pochissimi casi di rotazione ma le pazienti a cui ho dovuto dire che dovevano essere rioperate erano tutt’altro che felici. Bisogna anche considerare che una lieve rotazione spesso non si nota e mi è capitato di vederne diverse in casi di sostituzione protesi senza un’apparente rotazione.
La testurizzazione previene la rotazione fino a un certo punto. Come noto, una testurizzazione troppo aggressiva ha generato il problema della doppia capsula che facilitava ancora di più la rotazione.
Sicuramente con l’uso di impianti molto asimmetrici (anatomiche ad altissima proiezione con più volume nel polo inferiore) si hanno minori rischi proprio per la loro forma sbilanciata col polo inferiore che tende sempre a stare in basso.
Per quanto riguarda i suoi ultimi quesiti, ribadisco ancora che la rotazione (flipping) delle tonde è un evento molto raro, ovviamente in mani esperte perché un chirurgo poco capace non usa sicuramente le anatomiche ma non posiziona bene neanche le tonde. Ma le complicanze, sebbene in un basso numero di casi, le hanno anche gli esperti, per semplici ragioni statistiche.
La “risistemazione della tasca” non è necessaria se la prima tasca è stata fatta bene ma spesso non è neanche utile per evitare la rotazione protesica in caso di sostituzione. L’unica possibilità di riinserire degli impianti anatomici è quella di effettuare la capsulectomia.
Aspirare il siero intracapsulare, se è molto poco come in genere accade, è tecnicamente impossibile per il rischio di bucare la protesi.
L’ultima spiaggia per ridurre quasi a zero il rischio di rotazione è l’uso delle protesi rivestite di poliuretano ma anche in questo caso è necessaria una capsulectomia, almeno parziale.
Riassumendo, ogni caso deve essere valutato singolarmente in base alle sue caratteristiche e all’esperienza del chirurgo e l'uso delle tonde in sostituzione delle anatomiche ruotate ha una sua logica.
Cordali saluti
Dott Francesco Alia
missbau  |  Visitatore  |  Lazio
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Grazie mille dottore. Certo, è tutto perfettamente logico quello.che scrive e non è tutto così semplice e lineare come l'ho fatto sembrare.
Ma va considerato anche che l'uso delle protesi tonde e di quelle anatomiche non è sempre una scelta "a piacere". Sia per il fatto che magari si.vuole ottenere un risultato.più naturale possibile ma soprattuto per correggere una lieve ptosi mammaria originaria senza ricorso alla mastopessi e alle cicatrici.
A quel punto credo che io sceglierei o una nuova protesi anatomica con la capsulectomia (magari basterebbe la capsulorrafia) o una protesi sempre anatomica in poliuretano se la qualità dei miei tessuti fosse ormai troppo inclne a una nuova rotazione pur preparando la tasca giusta.

Faccio parte di un forum privato con tantissime donne con le protesi e osservo che le rotazioni sono rare ma quasi tutte avvenute con le protesi rotonde proprio con il flipping. Molte donne non se ne rendono nemmeno conto, vedono magari uno dei seni "strano", più piatto con il capezzolo fuori posizione ma tutto sommato sempre un seno più o meno tondo. Io ho ormai l'occhio allenato 😁 e le mando dal chirurgo che scopre puntualmente la rotazione della protesi. Purtroppo succede più spesso di quel che si pensa e succede pure con Motiva Ergonomix.
Mirko90  |  Visitatore  |  Campania
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Grazie mille dell'informazione ,sono giorni che cerco informazioni su internet ,tutti i chirughi le sconsigliano ma non cè nessuna testimonianza che ne parliamo male.Riflettendo sul tuo ragionamento non fà una piega .

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