Inserimento protesi sottomuscolo X sottoghiandolare

Gent.Bambi,
effettivamente la sede sottoghiandolare è l'inserimento che più si avvicina al seno naturale, ma bisogna valutare se il tessuto naturale che andrà a coprire la protesi è sufficiente a mascherarla ed inoltre può succedere che qualche anno dopo, ci sia un abbassamento del seno con il fenomeno del "Wrinkling", ovvero la formazione di pieghe nella parte alta del seno.
Cordiali saluti dr.Peroni Ranchet

Gentile Bambi,
è come dice: dove sia possibile, meglio inserire le protesi mammarie in sede sottoghiandolare, ma la copertura ghiandolare deve essere ben rappresentata. La scelta di introdurla in sede sottomuscolare si fa generalmente quando la paziente parte da una prima o seconda scarsa, perché, pur potendo avere un immediato effetto piacevole, in breve tempo i margini protesici diverrebbero visibili.
Cordiali saluti dr.ssa Cristina Bona

Gentile Bambi,
la spiegazione delle sede sottoghiandolare giustificata dal fatto che il seno è sopra il muscolo e non sotto è solo teoricamente corretta, ma in pratica non è così. La protesi deve essere nascosta, quindi più superficiale sarà posizionata, più sarà visibile e quindi meno naturale. Difatti esiste una regola che dice che non vi è almeno uno spessore di 2 centimetri nel polo superiore la protesi conviene che venga posizionata sotto il muscolo. Per esperienza posso dire che l'impianto subghiandolare può efettivaemnte apparire più naturale all'inizio, ma dopo già 2-3 anni si noteranno molto di più difetti quale contrattrua capsulare, pieghe (rippling), atrofia della ghiandola. AL contrario, una protesi sottopettorale può apparire più rigida all'inizio ma con il passare del tempo il risultato appare più naturale e duraturo. Tenga conto che comunque le procedure attuali prevedono un impianto misto dualplane. Tenga pure conto che un impianto sottomuscolare o dualplane bisogna saperlo fare bene, e non tutti i chirurghi ne sono pienamente consapevoli come effettuare questo intervento nella maniera meno invasiva e più efficace possibile. Le protesi hanno il loro volume predeterminato e questo non si modifica a secondo della sede. anzi col tempo la ghiandola mammaria tende ad atrofizzarsi e i tessuti molli assottigliarsi di più con un impianto sottoghiandolare. In realtà ci sono anche altre ragioni e altre differenze fra le varie tecniche di impianto ma ci vorrebbe più tempo per descriverle tutte.
Deve rendersi conto che non tutti i medici che si professano chirurghi estetici e si applicano alla mastoplastica additiva, che non è affatto un intervento semplice, sono specialisti o sono preparati culturalmente e tecnicamente in modo adeguato. Anche per questo si trovano differenze abissali dei costi di una mastoplastica in Italia da 3000 euro, ma ho sentito dire anche di 800 euro, a 10000 euro. La preparazione e l'aggiornamento di un bravo chirurgo hanno un costo e non può essere che una operazione chirurgica quale l'impianto di protesi al seno, si pensi di pagarla meno di un impianto elettrico o idraulico a casa propria.
Può consultare il mio sito dove vedrà gallery di foto molte delle quali sotto il muscolo pettorale, dualplane. Sappia, se le può tornare utile, che io opero anche a Palermo.
Cordiali saluti

dott. Egidio Riggio
http://www.chirurgiaplastica.mi.it

Gent.ma per poterle rispondere sarebbe opportuno effettuare una visita.
La scelta della posizione sottoghiandolare o sottomuscolare dipende essenzialmente dal suo spessore cutaneo e da quanto è rappresentata la sua ghiandola mammaria (se poco rappresentata e lei ha poco spessore la scelta è obbligatoriamente sottomuscolare). Cordialità

Carissima Bambi occorre fare chiarezza, molta chiarezza su questo argomento. Innanzitutto non è assolutamente corretto asserire che gli impianti retroghiandolari siano più naturali del "dual plane" solo perché la naturale posizione della ghiandola mammaria è al di sopra del muscolo gran pettorale. Una protesi mammaria non è "la ghiandola mammaria"! L'indicazione ad un impianto retroghiandolare vs un impianto retromuscolare è data dalle caratteristiche della cute che riveste la mammella e dalle caratteristiche del parenchima ghiandolare. Può essere corretto un inserimento in loggia retroghiandolare quando esista già di partenza una ghiandola ben rappresentata che garantisca una ottimale copertura della protesi e che la cute sia sufficientemente elastica. Io personalmente preferisco limitare questa scelta solo nei casi nei quali lo spessore della ghiandola mammaria, nel polo superiore, sia uguale o maggiore di 2 cm e nei casi di pazienti "sportive" che utilizzano molto i muscoli pettorali. La loggia "dual plane", che personalmente prediligo mi garantisce una ottimale copertura delle protesi evitando l'effetto piegoline , Rippling e Wrinkling, che inevitabilmente si forma negli impianti retroghiandolari dopo pochi anni. Un altro motivo che mi fa propendere per un impianto retromuscolare è il fatto che le protesi mammarie provocano, per la loro pressione e per il loro peso, un lento ma progressivo assottigliamento della ghiandola mammaria con il risultato finale di vedere e palpare, trascorsi pochi anni dall'intervento, i bordi della protesi. Forse le protesi retroghiandolari possono inizialmente essere più belle ma certamente , nel lungo periodo, sono gli impianti in "dual plane" che restituiscono i risultati migliori, eleganti e naturali.
Spero di essere stato chiaro e sopratutto di esserLe stato utile .
Un caro saluto
Carlo Magliocca
Specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica
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Studio: XXXXXXXXXX