Come scegliere le
protesi mammarie:
Prima di affrontare la vastità dell’argomento, è da sottolineare che la paziente non si troverà da sola a scegliere la propria
protesi tra l’innumerevole varietà di prodotti esistenti, ma viene guidata dallo specialista nella scelta ideale, sulla base dei suoi desideri e di quanto possono consentire le sue caratteristiche anatomiche.
La mastoplastica additiva provoca una variazione del rapporto proporzionale tra le mammelle e il torace, ma anche tra il seno e le componenti estetiche di tutto il corpo. Per questo motivo non è possibile fornire un solo parametro valido per tutte le pazienti e ogni caso va considerato come unico. Tuttavia elenchiamo una serie di valutazioni che il chirurgo plastico estetico in genere prende in considerazione nell’analisi della situazione nel corso della visita preliminare per la mastoplastica additiva.
Nella scelta della
protesi ideale, dicevamo, concorrono diversi fattori, principalmente il tipo di rimodellamento desiderato e il tipo di tessuti della paziente e le sue caratteristiche anatomiche.
Tutte le
protesi tendono a proiettare verso l’alto l’areola, ma l’effetto varia a seconda della forma della
protesi scelta. In particolare le
protesi di tipo anatomico esaltano molto la proiezione del seno, cioè lo slancio del profilo, ma non sono molto indicate per rendere più aggressivo un decolletè appena accennato, come in un seno molto piccolo.
La forma e il volume del nuovo seno saranno determinati dalla somma di due fattori, quali la
protesi scelta e il volume e la posizione del tessuto mammario originale. Su questa base, si può affermare che maggiore è la grandezza dell’impianto mammario scelto e minore è l’influenza del tessuto originale del seno.
Inoltre, quando i tessuti che rivestono il complesso ghiandolare sono molto sottili, la forma delle
protesi è determinante così come il suo posizionamento, in quanto un errore di valutazione potrebbe rendere facilmente individuabile la presenza dell’impianto mammario.
La scelta delle
protesi: il volume
La scelta del volume delle
protesi è sempre preceduta da una specifica analisi tissutale della zona. Le dimensioni delle
protesi infatti dovrà riuscire a riempire l’involucro cutaneo senza però risultare eccessivo. Se la pelle si presenta eccessivamente lassa anche dopo la previsione del riempimento, il chirurgo plastico consiglia una mastopessi in combinazione con la mastoplastica additiva, in modo da risollevare e riempire il seno in un solo tempo chirurgico.
Volumi molto abbondanti delle
protesi vanno valutati attentamente: esiste infatti un aumento delle complicanze in presenza di impianti dalle dimensioni esagerate e a lungo termine un rimodellamento del genere può dare insoddisfazione.
Mediamente vengono scelte
protesi al di sotto dei 300 cc, ma le dimensioni esatte degli impianti devono essere scelte solo in base alle misure del seno della paziente e alle sue caratteristiche anatomiche.
La scelta delle
protesi: la forma
Al di là delle possibilità di resa estetica di ogni tipo di
protesi, il chirurgo plastico valuta la situazione anatomica della paziente. La larghezza degli impianti mammari non deve superare la larghezza trasversale del seno, cioè la dimensione alla base della ghiandola.
L’altezza della
protesi invece di valuta in base alle proporzioni del torace e delle spalle. Addirittura la forma e la proiezione dei glutei possono essere analizzati per cercare di stabilire una continuità estetica riprendendo un canone già presente nel corpo della paziente.
A questi punti vanno aggiunti i desideri di ciascuno: se si vuole ottenere un riempimento “aggressivo” o più discreto, maggiore rotondità nel decolletè o nel polo inferiore del seno.
In conclusione, la
protesi ideale viene stabilita sulla base degli obiettivi della mastoplastica additiva (ovvero la naturalità e la proporzione delle forme), coniugandoli al meglio ciò che i tessuti corporei consentono di fare.