Effetto Waterfall dopo la mastoplastica

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Effetto Waterfall dopo la mastoplastica

missbau  |  Visitatore  |  Lazio
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Cari dottori,
chiedo il vostro parere (sicuramente interessa molte altre donne) sul cosiddetto effetto Cascata (Waterfal effect) cioè una nuova ptosi del seno in seguito alla mastoplastica addittiva. Purtroppo spesso il tessuto ghiandolare (se abbondante di partenza) scivola giù sotto la protesi e si ha di nuovo una discesa del seno e serve una nuova mastopessi.

Secondo voi, per prevenire ciò, è utile la tecnica Reduction-Augmentation e quindi già durante la prima operazione ridurre al minimo la ghiandola del polo inferiore e riempire con le protesi? Diciamo "tagliare la testa al toro" ed allleggerire il seno il più possibile?

Grazie
Dott. Gianluca Campiglio  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Milano
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Buongiorno, l'idea di ridurre un seno naturale per poi aumentarlo con una protesi non mi attrae molto né da medico né da professionista che si dedica alla chirurgia estetica da oltre 30 anni. Esistono soluzioni diverse e meno invasive che preferisco (vedi foto allegata ad esempio). Ogni caso tuttavia è a sé e per una risposta precisa e più dettagliata sarebbe utile una visita medica o in alternativa un videoconsulto. Cordiali saluti Dottor Gianluca Campiglio
missbau  |  Visitatore  |  Lazio
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Grazie mille. Lo so che il parere dei chirurghi in questo specifico caso sono molti discordanti. Per questo vorrei sentire i vostri pareri.
Il risultato su questa paziente è impeccabile, complimenti. 👌Chiaramente conservare il più possibile il proprio "materiale vivo" e ottenere questo risultato è il massimo!👍
La questione è se rimane così a lungo andare. La ghiandola è pesante e la gravità non perdona.
Di sicuro, come dice lei, va visto ogni casi in modo indivuduale. Alcuni tessuti già di partenza sono lassi, altri no.

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