Tecniche di inserimento delle protesi mammarie

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Quali sono le tecniche di inserimento chirurgico delle protesi per la mastoplastica additiva e come scegliere il metodo più adatto? Abbiamo approfondito questo tema con il dott. Gianluca Campiglio, Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica che opera a Milano. Abbiamo parlato dei vantaggi dei singoli metodi ma anche di rischi come possibilità di perdita di sensibilità dei capezzoli etc.

VIDEO: Tecniche di introduzione delle protesi mammarie

Tecniche di inserimento di protesi mammarie

Quali sono i metodi di inserimento chirurgico delle protesi mammarie durante la mastoplastica additiva? (cavo ascellare, lungo il bordo inferiore e/o superiore dell’areola del capezzolo, nel solco sotto mammario)

Le protesi mammarie riempite di gel possono essere introdotte durante la mastoplastica additiva, attraverso una piccola incisione localizzata o nel solco sottomammario, oppure lungo il bordo inferiore o superiore dell’areola o ancora nel cavo ascellare.

Le protesi riempite di soluzione acquosa, oggi praticamente abbandonate per vari motivi, come la loro innaturale consistenza o l’elevato rischo di sgonfiamento spontaneo, potevano invece essere introdotte anche attraverso una piccola incisione ombelicale.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di ognuno dei tre tipi di inserimento delle protesi mammarie?

Personalmente per la mastoplastica additiva, preferisco l’approccio sotto mammario che mi consente di collocare la protesi al di dietro del muscolo pettorale, rispettando l’integrità della ghiandola mammaria, cioè senza toccarla. Un altro vantaggio dell’approccio sottomammario con la mastoplastica additiva è la maggiore conservazione della sensibilità dell’areola e del capezzolo rispetto a quello periareolare ed il minor rischio di infezione rispetto a quello ascellare.

Mastoplastica additiva sottomuscolare Aumento seno - tecnica sottomuscolare con protesi rotonde
Mastoplastica additiva sottomuscolare Aumento seno - tecnica sottomuscolare con protesi rotonde

Cosa influenza la scelta del taglio per l'inserimento chirurgico delle protesi mammarie e quindi la posizione delle cicatrici dopo l'aumento del seno? Un chirurgo plastico può sempre soddisfare i desideri della paziente?

Se la paziente non ha preferenze, come avviene nella maggior parte dei casi, suggerisco per la mastoplastica additiva l’approccio sotto mammario, con la sola eccezione di quei casi in cui è necessario sollevare la posizione dell’areola o ridurne le sue dimensioni. In questi casi è necessario infatti ricorrere all’approccio periareolare completo (tutto intorno all’areola) o emiperiareolare (ossia lungo solo il suo bordo superiore o inferiore). Un’altra circostanza in cui ricorro all’incisione areolare, è quella delle mammelle malformate o tuberose in cui devo effettuare un rimodellamento della ghiandola oltre ad inserire la protesi.

Techniche di inserimento e posizionamento delle protesi mammarie

L'approccio chirurgico della mastoplastica additiva per l’inserimento delle protesi varia in base al tipo e alle dimensioni dell'impianto?

Durante la mastoplastica additiva, areole molto piccole, a volte quasi inesistenti, non consentono di introdurre la protesi per la via periareolare e quindi le sole scelte possibili restano quelle della mastoplastica additiva con tecnica sotto mammaria o con tecnica trans ascellare.

Tutti e tre i metodi possono essere utilizzati durante la mastoplastica additiva sia quando si posiziona una protesi mammaria sotto la ghiandola che quando viene posizionata sotto il muscolo?

La localizzazione dell’incisione cutanea, e quindi della futura cicatrice, non influenza la scelta del piano chirurgico della mastoplastica additiva in cui viene collocata la protesi (al davanti o al di dietro del muscolo pettorale).

Personalmente, colloco tutte le protesi al di dietro del muscolo grande pettorale in quanto, anche quando lo spessore dei tessuti mammari potrebbe consentire un posizionamento al davanti del muscolo, non sappiamo come questa situazione si modificherà nel tempo per via di possibili gravidanze o di eventuali diminuzioni di peso. Preferisco quindi essere sicuro che, anche se dovesse cambiare la copertura tessutale, la mia protesi sarà ben coperta dal muscolo pettorale.

Mastoplastica additiva sottomuscolo Aumento seno con posizionamento sottomuscolare
Mastoplastica additiva sottomuscolo Aumento seno con posizionamento sottomuscolare

Complicanze e rischi delle tecniche di inserimento delle protesi nella mastoplastica additiva

Le pazienti devono preoccuparsi della possibilità di perdita di sensibilità dei capezzoli quando viene utilizzato il metodo di inserimento dell’impianto attraverso l’areola?

Si tratta di un rischio molto remoto ma sempre possibile in tutte le mastoplastiche additive, anche quelle effettuate con l’approccio sotto mammario o trans ascellare, sebbene con frequenza molto minore.

In genere comunque, si tratta di riduzioni transitorie che spariscono nell’arco di 6-9 mesi dall’intervento di aumento del seno.

Quando vengono inserite le protesi nel solco sotto mammario può capitare che le cicatrici risultino più alte nella parte inferiore del seno o troppo basse, rendendo le cicatrici stesse troppo visibili. Perché succede questo? È una complicanza che può essere evitata?

Si tratta di una complicanza possibile per questo genere di approccio per l’aumento del seno. In genere l’incisione, durante la mastoplastica additiva, viene collocata esattamente nel solco sottomammario ma poi, con l’assestamento dei tessuti e soprattutto della protesi, può disclocarsi leggermente più in alto o leggermente più in basso rispetto al solco sottomammario. Se poco al di sopra non richiede alcuna correzione mentre se poco al di sotto si può fare una semplice revisione in anestesia locale che dura 10 minuti.

Esistono altre possibili complicanze o rischi a seconda della scelta della tecnica chirurgica di inserimento delle protesi?

Alcuni studi ipotizzano una possibile interferenza con i linfonodi ascellari quando si effettua una mastoplastica additiva con approccio transascellare e, una biopsia linfonodale potrebbe essere più difficile da eseguire.

Qual è la tecnica d'inserimento per l’aumento del seno che suggerisce quando la paziente ha in programma una gravidanza?

La scelta finale in questi casi è la stessa. Una eventuale gravidanza non interferisce con la sede dell’incisione cutanea scelta per la mastoplastica additiva.

Grazie al Dott. Gianluca Campiglio per la nostra intervista.

Aggiornato: 05.04.2019

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Il dottor Gianluca Campiglio è medico chirurgo con specializzazione in Chirurgia Plastica Estetica e Ricostruttiva e specializzazione in Microchirurgia.

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