Mastopessi dopo mastoplastica additiva

Le informazioni contenute nelle discussioni del forum di Estheticon non possono assolutamente sostituire la consulenza individuale, l’anamnesi o la visita medica. Non possono condurre né a una diagnosi, né a una modalità di terapia da seguire.

Mastopessi dopo mastoplastica additiva

gianna  |  Visitatore  |  Sicilia
Buonasera,nel 2012 mi sono sottoposta ad una mastoplastica additiva,il medico che mi ha operato mi ha inserito delle protesi anatomiche che, oltre ad aumentare il seno di una taglia,lo avrebbero risollevato e quindi corretto una ptosi di media entità.Posso affermare che il risultato estetico,dopo l'intervento,è soddisfacente,ma la protesi al tatto si avverte tantissimo sopratutto nel polo inferiore,le sento basse(se così posso dire) e quando sono totalmente sdraiata la protesi sembra un corpo distaccato dal resto del seno.Intervenendo con una mastopessi,potrei risolvere questo problema che mi crea un enorme disagio psicologico?
ass. prof. Zoran Žgaljardić M.D., Ph.D  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Opatija, Zagreb
  • 70 risposte
  • 4 Mi piace
Spett. Signora Gianna,
Se ho capito bene credo cge il vostro problema si potrebbe risolvere con mastopessi o per un risultato meglio si potrebbe cambiare la protesi. Da questo che Lei ha scritto non posso dire se le protesi sono sotto la ghiandola o sotto muscolo che sarebbe una informazione utile. Se vuole Lei mi puo mandare le foto (via mail zoran.zgaljardic@gmail.com) e cosi potrei essere piu preciso.
Cordiali saluti
Dott. Carlo Magliocca  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Roma
  • 2066 risposte
  • 1091 Mi piace
Cortese Gianna, sono ormai trascorsi due anni dall'intervento ed il suo risultato può considerarsi definitivo. Quello che Lei ci ha descritto è assolutamente normale ed è la normale evoluzione dell'intervento. Mi spiego meglio. Dopo una gravidanza, un allattamento o semplicemente con l'avanzare dell'età, le mammelle tendono a perdere volume e consistenza; tendono a scendere verso il basso, anche solo per la normale gravità. La cute diventa meno elastica ed il risultato di questo naturale processo di invecchiamento è una mammella ipotrofica, cioè "svuotata", e scesa. Per correggere esteticamente questo quadro clinico ci sono almeno tre tecniche. La prima è una semplice mastopessi, ovvero il rimodellamento della ghiandola e del mantello cutaneo senza l'impianto di una protesi mammaria. La seconda è una mastopessi con protesi, ovvero rimodellare ghiandola e cute ed impiantare una protesi mammaria preferibilmente in una loggia parzialmente retromuscolare. Entrambe queste tecniche restituiscono risultati brillanti esteticamente e soprattutto stabili nel tempo ma necessitano di incisioni chirurgiche che esitano in cicatrici intorno all'areola o più spesso anche verticali sino al solco sottomammario. La terza tecnica prevede il tentativo di correggere una ptosi esclusivamente con un impianto protesico che può essere inserito o da un incisione al solco sottomammario o da un incisione periareolare. Ebbene il vantaggio di questa tecnica è che residua soltanto una piccola cicatrice ma, al contrario delle precedenti, il risultato estetico si perde molto rapidamente. Perchè? I fattori che determinano un risultato estetico non brillante sono due. Primo non si rimodella la cute e la ghiandola, non c'è nessun sostegno alla protesi mammaria, secondo una protesi,senza sostegno, pesa e tende a scendere verso il basso. Il risultato è una mammella grande e scesa. Con il tempo la protesi, particolarmente se è posizionata dietro la ghiandola e non dietro il muscolo pettorale, provoca un assottigliamento del tessuto sottocutaneo e del parenchima ghiandolare stesso. Il risultato di questo effetto è che la paziente inizia ad apprezzare al tatto i bordi della protesi e, quando si sdraia, le protesi scivolano lateralmente lasciando uno spazio tra le due mammelle largo e soprattutto vuoto. Come correggere questo quadro clinico ? Due soluzioni. Prima soluzione: rimuovere i vecchi impianti ed eseguire una mastopessi con protesi. Seconda soluzione, più sicura e con minor rischio di complicanze: Rimuovere la protesi ed eseguire solo una mastopessi ricostruendo i coni mammari esclusivamente con la propria ghiandola; dopo almeno sei mesi, qualora la paziente non sia soddisfatta del volume ottenuto esclusivamente rimodellando la propria ghiandola, si può fare un secondo intervento e si possono impiantare le protesi mammarie in una loggia retromuscolare. Questa seconda procedura evvero che prevede due interventi chirurgici e pertanto anche una amplificazione dei costi da sostenere ma restituisce mammelle di ottima forma e soprattutto un risultato stabile nel tempo.
Spero di non averLa annoiata ma è corretto spiegare dettagliatamente tutto!
Se desidera può trovare tutti i miei riferimenti sul web nel mio sito personale. Resto a sua disposizione per ogni eventuale altro chiarimento.
Cordialmente
Carlo Magliocca
P.S.: Se la mia risposta le è stata chiara ed utile la invito a cliccare sul pollice verde dell'utilità. Grazie
Prof.dr.sc. Rado Žic dr.med.  |  Basic member  |  Fellow of the European Board of Plastic, Reconstructive and Aesthetic Surgery  |  Zagreb
  • 95 risposte
  • 15 Mi piace
Gentile Gianna,

La prego di inviarmi delle foto alla mail medtour@arithera.hr per poter essere piu' preciso nel mio consulto, ovviamente nel caso si debba intervenire possiamo offrire trattamenti eccellenti a prezzi competitivi.

Cordialmente
Prof. Roberto d'Alessio  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Napoli
  • 137 risposte
  • 50 Mi piace
Gentile Signora, in realtà è piuttosto frequente che, a distanza di qualche tempo dall'operzione e quindi scomparso definitivamente il gonfiore che ha per un pò mascherato, si possano avvertire i margini delle protesi, specialmente nella parte bassa del seno dove c'è minore copertura ghiandolare e, in particolare, nelle pazienti più magre.
Probabilmente si potrebbe risolvere il problema o spostando le protesi dietro al muscolo ( nel caso siano state impiantate in sede retroghiandolare) oppure effettuando un lipofilling per dare maggiore copertura alle stesse ( in questo caso bisogna prelevare del grasso da altra sede).
Potrebbe anche essere necessaria una pessi, dipende da come si presenta la situazione.
Nel caso mandi delle foto e sarà più facile dare una risposta corretta.
Cordialità
Dr. med. Petra Berger  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Frankfurt am Main Zurigo Palma de Mallorca
  • 1673 risposte
  • 272 Mi piace
cara gianna,

si vuole, manda mi le vostre foto alle info(at)praxis-berger.com

saluti cordiali

dr petra berger, frankfurt, zürich
www.praxis-berger.com
0049 69 92020883
0041 44500 8882
#dr_petra_berger
Prof. Franco MIGLIORI  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Genova, Cuneo, Milano, Torino
  • 127 risposte
  • 44 Mi piace
Gent.ma Gianna,
se le è stato detto che con il semplice inserimento di protesi le sarebbe stat corretta anche la ptosi, le è stata detta una cosa sbagliata. Nessuna protesi è in grado, da sola, di correggere una ptosi, anzi è in grado di aggravarla, aumentando il peso di tutta la mammella. Vi è solo un particolare tipo di protesi anatomica che, a causa di una sua particolare maggiore "adesività" con i tessuti circostanti, è in grado di "rallentare" (mi sembra il termine più corretto) l'inesorabile recidiva o aggravamento della ptosi.
Per correggere una ptosi è inevitabile associare una mastopessi. Sulla base della mia esperienza, sono convinto che la mastopessi con protesi sia di gran lunga migliore con la collocazione retroghiandolare (e quindi sopra il muscolo) della protesi: conferisce un aspetto più naturale alla mammella, e non modifica la recidiva della ptosi, evitando invece l'orribile complicazione del double-bubble (il cosiddetto profilo a "muso di Snoopy").
Dalla descrizione del suo caso mi sembra di poter intuire che le protesi si trovino fuori posizione, e se così fosse bisognerebbe rimuoverle insieme alla loro capsula fibrosa, per impiantarne altre in una posizione diversa. Sono solo supposizioni, e non vi è altro che una visita con il corretto rilevamento di svariate misure, per poter fare una valutazione esatta e decidere di conseguenza il trattamento più adeguato.
Cordiali saluti.
Dott. Nicola Fierro  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Roma
  • 5 risposte
  • 2 Mi piace
Gentilissima Sig.ra Gianna, nel leggere il suo intervento, nonostante il risultato estetico da lei definito soddisfacente, le cose di cui si lamenta sono:
- la protesi che si sentono sopratutto nel polo inferiore, tale situazione è normale sia nel caso gli impianti protesici siano stati messi sotto la ghiandola che sotto il muscolo pettorale / tecnica dual plane
- il fatto che le sente basse, forse vuol intere che ha notato un accentuarsi della sua ptosi mammaria già preesistente al momento dell'intervento per cui le protesi per gravita hanno accentuato la ptosi
- il fatto che quando è sdraiata la protesi sembra un corpo distaccato dal resto del seno può essere dovuta alla rigidità della capsula periprotesica da valutare eventualmente con una visita o con un ecografia mammaria.
Per poter risolvere il problema è opportuno effettuare una visita specialistica per valutare un intervento di mastopessi senza protesi ( sempre se lei riesce a vedersi con un presumibile volume mammario più piccolo) oppure un intervento di mastopessi e protesi. Per qualsiasi domanda resto a sua disposizione un cordiale saluto Dott. Nicola Fierro

Altre recensioni

Gli specialisti più vicini a te