Ogni anno, in Italia, circa 5000 donne si sottopongono a questo tipo di operazione, sia per un fatto puramente estetico che per contrastare alcuni problemi dovuti ad un peso sproporzionato delle mammelle, come dolori alla schiena o alla zona cervicale e lombare.
Mastoplastica riduttiva, in cosa consiste l’intervento
Prima di procedere all’intervento di riduzione, è necessario sottoporsi ad un’accurata visita specialistica durante la quale il chirurgo, oltre a valutare l’entità del tessuto da rimuovere, ha modo di esaminare la qualità e le caratteristiche dei tessuti mammari, per poter stabilire la tecnica di incisione migliore da adottare.
L'operazione dura tra i 90 minuti e le 3 ore circa, in anestesia generale, e richiede generalmente un giorno di ricovero (ma possono diventare anche 3 o 4, a seconda delle condizioni della paziente e dell’andamento dell’intervento).
Durante l’operazione, il chirurgo asporta l’eccesso delle ghiandole mammarie, di grasso e di pelle e provvede a sollevare i tessuti e a riposizionare l’areola e i capezzoli. Le modalità di intervento possibili sono quattro:
- a incisione periareolare
- a incisione periareolare e verticale
- a incisione periareolare, verticale e orizzontale
- con rimozione temporanea della struttura areola-capezzolo
Compito del chirurgo è infatti eliminare i tessuti partendo dall’areola, che può essere rimossa in via temporanea (quando il seno è molto grande e particolarmente cadente) oppure semplicemente spostata. Una volta ricucita la cute, il seno così operata verrà fasciato per proteggerlo dalle infezioni e dagli agenti esterni: in genere per il primo giorno, viene inserito un tubicino che dreni il sangue che - talvolta - si forma all’interno.
Mastoplastica riduttiva, a chi si rivolge
L’intervento di riduzione della mammella è indicato per le donne che presentano un seno voluminoso, responsabile di una sintomatologia che comprende:
- lombalgia (un dolore alla schiena che può riguardare tanto la zona lombare quanto quella cervicale)
- regione mammaria dolente
- problemi di respirazione
- profonde ferite (ulcere) nella piega sottomammaria e sulle spalle, laddove vengono posizionate in genere le spalline del reggiseno
- disturbi di natura psicologica che possono portare la persona ad avere difficoltà nei rapporti sociali o nella vita sessuale
La mastoplastica riduttiva può essere eseguita anche sull'uomo, nei casi di ginecomastia, ovvero di anomalo sviluppo del seno maschile dovuto a fattori ormonali, genetici o farmacologici.È possibile sottoporsi all’intervento a qualsiasi età, ma è consigliabile attendere la fine dello sviluppo o, nel caso si intenda avere dei figli, rimandare l’intervento a dopo l’allattamento per evitare che l’ingrandimento naturale del seno dovuto alla gravidanza possa inficiare sulla riuscita dell’operazione.
I benefici della mastoplastica riduttiva sono essenzialmente tre:
- l’aspetto estetico migliora, specie quando il seno grande è sproporzionato rispetto alla corporatura della donna
- il benessere generale aumenta, poiché la paziente smette di soffrire di dolori alla schiena, di problemi di postura e di irritazioni cutanee
- l’autostima aumenta, dal momento che la donna non si sente più “costretta” a nascondere i seni dentro larghi abiti e può tornare a fare ciò che più ama, comprese quelle attività fisiche che con un seno grande sono difficilissime da svolgere.
Mastoplastica riduttiva, il post-intervento e i risultati
Successivamente all’intervento, per 48 ore la paziente deve restare a riposo, poi potrà cominciare a condurre una vita normale, evitando sforzi e l’esposizione diretta a raggi solari e lampade UVB, saune ecc. Dopo circa 3 settimane sarà pronta per riprendere le sue abitudini, compreso lo sport.
I risultati sono subito visibili e il senso di sollievo è immediato ma, generalmente, bisogna attendere 3/6 mesi perché il seno sia modellato in maniera definitiva.
La mastoplastica riduttiva è un intervento chirurgico che, sebbene sicuro, può causare varie complicanze postoperatorie, come infezioni o difficoltà nella cicatrizzazione delle ferite. Alcune pazienti, a cominciare da chi fuma, sono più a rischio per quanto riguarda questo tipo di problemi, per cui è vivamente consigliato di smettere di fumare nel periodo precedente e successivo l’intervento. Per tutte, è fondamentale affidarsi ad un chirurgo plastico esperto che sappia considerare non solo i possibili rischi e la miglior tipologia di incisione, ma che sappia anche consigliare la donna su quanto è meglio per la sua corporatura.
Pubblicato: 23.10.2020