Cos'è la rinoplastica?
La rinoplastica è l’intervento chirurgico finalizzato a modificare dimensioni e forma del naso. È il tipico esempio di chirurgia 3D. Viene definita completa se finalizzata a modificare tutte e tre le componenti del naso esterno: arco superiore (volta ossea), arco intermedio (volta cartilaginea) e arco inferiore (punta). Per rinoplastica parziale si intende un intervento limitato a una delle 3 componenti del naso esterno, per esempio rinoplastica parziale della punta oppure rinoplastica parziale del dorso, quest’ultima consistente nella correzione della cosiddetta “gobba” del naso. La rinoplastica parziale è statisticamente poco frequente perché quando, per esempio, si corregge “la gobba”, quasi sempre bisogna cambiare la posizione della punta.
Sei un candidato idoneo per la rinoplastica?
La presenza di malattie importanti a carico di apparati e organi vitali, oppure di patologie che determinano un rischio anestesiologico elevato rappresentano controindicazioni ad un intervento “elettivo” come è la rinoplastica.
Infezioni acute delle vie aeree (sinusiti, faringo-tonsilliti, tracheo-bronchiti), nei giorni immediatamente precedenti l'intervento di chirurgia plastica del naso, oppure condizioni cliniche anormali (per esempio, aumento di temperatura senza causa apparente, disturbi digestivi quali vomito e/o diarrea, etc.) vanno tempestivamente comunicate al chirurgo in modo che vengano eseguiti accertamenti specifici e istituita una terapia mirata. In tali condizioni è altamente indicato posticipare l’intervento di rinoplastica fino a completa guarigione.
È fondamentale riferire al chirurgo, prima della rinoplastica, l’eventuale assunzione di farmaci anticoagulanti, aspirina o altri farmaci antinfiammatori, in modo che si possa rimodulare la terapia.
Tutti questi aspetti sono attentamente valutati dall’anestesista che sottopone il paziente a rigoroso monitoraggio pre-operatorio delle condizioni generali di salute.
Il candidato ideale all’intervento di rinoplastica è una persona sana, psicologicamente stabile e con aspettative realistiche, e che abbia avuto il benestare dall’anestesista dopo controllo di specifici esami strumentali e di laboratorio. La stragrande maggioranza dei pazienti che richiedono un consulto per la rinoplastica si avvicinano al profilo del paziente “ideale”.
Tuttavia, chi ha maturato una esperienza estensiva in chirurgia plastica del naso, deve avere necessariamente acquisito conoscenze specifiche nell’identificare una determinata tipologia di pazienti caratterizzati da disturbi (anche lievi) della personalità, consistenti in una visione distorta della propria immagine corporea, specialmente del viso e del naso in particolare.
Questa categoria di pazienti (statisticamente, il 5% di coloro che chiedono un consulto per rinoplastica) è particolarmente a rischio di insoddisfazione post-intervento. In tali casi è auspicabile sconsigliare o differire l’intervento di rinoplastica. In alcuni casi, una consulenza psicologica può essere di grande utilità.
Il candidato alla rinoplastica deve essere adeguatamente e onestamente informato dal chirurgo sulle possibilità e i limiti dell’intervento di chirurgia plastica al naso. È ovvio che probabilità di successo e margini di insuccesso sono in relazione sia all’entità del difetto da correggere (naso grosso, naso a patata, deviazione del setto, gobba del naso, …) che alla abilità tecnica e all’esperienza dell’operatore nell’eseguire l’intervento di rinoplastica.
Non possono esserci eccezioni a regole di rigorosa etica professionale. Il chirurgo deve esplicitare, già al momento della prima consultazione pre-rinoplastica che, seppure in un limitato numero di casi, esiste il rischio di imperfezioni residue (tra le più frequenti, irregolarità del dorso del naso, asimmetrie della punta nasale, persistente deviazione del naso, mal posizione della columella, etc.) che potranno necessitare di una correzione secondaria a distanza variabile di tempo. Il paziente che non accetta tale possibile, per quanto rara, eventualità non è sicuramente un candidato idoneo alla rinoplastica.
L’idoneità all’intervento di rinoplastica è certamente influenzata dall’età.
L’indicazione alla rinoplastica negli adolescenti è legata non solo allo sviluppo e alla crescita (generalmente, 15-16 anni per le ragazze, 16-18 anni per i ragazzi), ma anche al grado di maturità psicologica degli stessi: quindi l’idoneità alla chirurgia plastica del naso va valutata caso per caso, e in stretta collaborazione con i genitori. Situazione familiari critiche o conflittualità anche latenti, possono essere controindicazioni all’intervento di rinoplastica negli adolescenti.
Differente è il caso delle deformità nasali nel bambino con ostruzione respiratoria nasale totale o subtotale, una condizione che determina disordini respiratori importanti durante il sonno (anche apnee notturne), alterazioni della crescita dello scheletro facciale e della cavità orale, nonché infezioni ricorrenti delle vie aeree (come tonsilliti, otiti, faringiti, bronchiti). Per quanto in età pediatrico un atteggiamento prudenziale di monitoraggio (“wait and see”) sia preferibile, in alcuni casi è indispensabile effettuare una chirurgia a invasività minima per ripristinare un certo grado di funzionalità respiratoria nasale, in attesa di “riprendere” il problema al raggiungimento dell’età idonea. Esistono specifiche tecniche chirurgiche che permettono di ridurre l’interferenza con i centri di crescita del naso.
La rinoplastica della terza età è in forte crescita per molteplici ragioni: migliorate condizioni di benessere fisico e mentale, ragioni psicologiche (partner più giovane), problematiche funzionali (miglioramento sostanziale della respirazione sollevando la punta del naso). Le tecniche utilizzate sono naturalmente differenti da quelle della rinoplastica “classica”. La rinoplastica “della terza età” è una procedura sicura se il paziente che ha deciso di sottoporsi all’intervento di chirurgia plastica del naso è in buone condizioni generali di salute, fortemente motivato, adeguatamente studiato dal punto di vista rinologico e anestesiologico.
Prima della rinoplastica
È evidente che una diagnosi corretta degli aspetti estetici e funzionali rappresenta la premessa indispensabile per programmare la tipologia e l’estensione dell’intervento di rinoplastica. La qualità del risultato finale è in parte rilevante legata alla qualità dell’analisi e della valutazione pre-operatoria.
Pertanto, la fase pre-operatoria della rinoplastica deve essere sistematica e deve prevedere due tipi di diagnosi:
a) Diagnosi funzionale. L’ostruzione nasale non dipende solo da una mal posizione del setto nasale, ma anche da altri fattori anatomici e funzionali che devono essere precisamente diagnosticati prima dell’intervento di rinoplastica con una accurata valutazione endoscopica delle cavità nasali e – in casi selezionati – anche da una TC del massiccio facciale ed eventualmente da un esame funzionale nasale.
b) Diagnosi estetica. Un accurato studio fotografico è elemento sostanziale sia per la diagnosi che per la progettazione dell’intervento. Prima della rinoplastica, la fine diagnosi dei difetti estetici viene effettuata su una serie di foto in pose standard codificate nella letteratura scientifica internazionale. Progettare un nuovo naso implica una sofisticata analisi preliminare dei vari parametri estetici. Tra i più significativi, vanno considerati posizione e profondità della radice, altezza e larghezza del dorso, larghezza della base ossea, rotazione e proiezione della punta del naso, ampiezza dell’angolo tra columella e labbro inferiore, volume e definizione della punta del naso, grado di simmetria dei 3 archi della piramide nasale, posizione della columella e larghezza delle ali. Esistono software dedicati che permettono il calcolo di questi parametri e che “aiutano” l’occhio del chirurgo (elemento chiave nella chirurgia plastica del naso) nella definizione dettagliata dei difetti estetici da correggere.
La rinoplastica cambia non solo il naso, ma determina anche modifiche nel modo in cui l’occhio percepisce la relazione reciproca delle varie unità estetiche del viso. La posizione del mento, per esempio, è un elemento tanto importante quanto trascurato nell’ottenimento di un profilo attraente.
Molti chirurghi usano simulazioni per discutere differenti ipotesi di risultato della rinoplastica. Per quanto non possano essere considerate garanzia di risultato, le simulazioni, se correttamente utilizzate, rappresentano un valido strumento per capire i desideri del/della paziente, per definire un obiettivo ad elevata probabilità di realizzazione e per evidenziare le aree anatomiche a rischio di parziale successo. Tutti questi elementi vanno ampiamente e apertamente discussi con il paziente durante una specifica consultazione pre-rinoplastica, preferibilmente non il giorno stesso dell’intervento ma con qualche giorno/settimana di anticipo.
Prima dell’intervento di chirurgia plastica al naso, andranno eseguiti esami pre-operatori (in linea di massima: sangue, urine, ECG ed eventuale visita cardiologica) e visita anestesiologica.
La fase pre-operatoria della rinoplastica si conclude con la firma del consenso informato: al paziente viene richiesto di apporre la propria firma al consenso informato specifico per rinoplastica/settorinoplastica, dopo aver avuto dal chirurgo tutti i chiarimenti sulla tipologia di intervento, sui potenziali rischi, sulle possibili complicazioni e sulle modalità di gestione di un eventuale “ritocco”.
Tecnica dell’intervento di rinoplastica
La rinoplastica può essere effettuata con approccio endonasale (rinoplastica chiusa) oppure con approccio esterno (rinoplastica aperta o rinoplastica open). Nella rinoplastica esterna, l’ingresso chirurgico al naso viene effettuato attraverso un’incisione sulla columella, il pilastro che divide le due narici. Nella rinoplastica endonasale (chiusa), le incisioni vengono attuate all’interno della cavità nasale, nella prima porzione di essa (vestibolo nasale). Le due tipologie di rinoplastica non hanno necessariamente indicazioni differenti, ed entrambe presentano vantaggi e svantaggi. In ultima analisi, la qualità del risultato finale dell’intervento chirurgico al naso è legata alla specifica professionalità del chirurgo (esperienza, abilità tecnica e talento) piuttosto che alla tipologia di approccio della rinoplastica.
> La rinoplastica può essere eseguita in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione.
> Nel caso in cui l’intervento di chirurgia plastica al naso comporti un lavoro esteso sul setto nasale, si usano speciali suture sul setto (“quilting sutures”) e il paziente viene dimesso senza tamponi al naso.
> Nei casi in cui, durante la rinoplastica, il lavoro sul setto sia esteso o ci sia un rischio di sanguinamento post-operatorio immediato, vengono collocati soffici tamponi di cellulosa, rivestiti da una lamina di silicone che rende la rimozione dei tamponi poco dolorosa. I tamponi nasali vengono mantenuti per 24-48 ore.
Dopo l’intervento di rinoplastica
Dopo l’intervento di chirurgia plastica al naso, aree di gonfiore ed ematomi sono generalmente presenti intorno alla regione nasale. L’entità di questi effetti secondari varia da caso a caso. Si tratta di effetti collaterali post rinoplastica che possono anche essere intensi nelle prime 48-72 ore, e sono in relazione sia alla tipologia di intervento di rinoplastica che alla reazione individuale. In generale, soprattutto il gonfiore post rinoplastica, decresce molto rapidamente. L’uso di mascherine con speciale liquido di raffreddamento nelle prime ore post-intervento contribuisce a ridurre l’entità di gonfiore ed ematomi.
Il dolore post rinoplastica è, nella maggior parte dei casi, ben tollerato e comunque adeguatamente controllato con farmaci anti-dolorifici.
È opportuno non fumare dopo la rinoplastica, sia durante le prime settimane del periodo di recupero ma anche nelle due settimane prima dell'intervento.
Dopo la rinoplastica, è indispensabile organizzare il rientro a casa accompagnati, indipendentemente dalla tipologia di anestesia (locale o generale) utilizzata. È consigliabile la presenza di un familiare o amico/a nei primi giorni dopo la dimissione dalla clinica.
Dopo l’intervento di rinoplastica, viene programmata la prima medicazione a distanza di circa una settimana per la rimozione della protezione rigida sul naso e per la medicazione interna del naso. Al primo controllo, alcuni chirurghi applicano una seconda cerottazione, generalmente più leggera”, da rimuovere a distanza di altri 5-7 giorni.
Come scegliere il chirurgo per l’intervento di rinoplastica
È fondamentale scegliere un chirurgo con una competenza specifica e con un’esperienza pluriennale nel settore della rinoplastica.
È auspicabile, prima dell’intervento chirurgico al naso, ottenere 2 o 3 diverse opinioni di chirurghi apprezzati ed esperti in rinoplastica. In questo modo la decisione sarà più consapevole. La scelta del chirurgo ha anche un'importante componente emozionale, legata alla fiducia e all’empatia che si stabiliscono dopo la prima consultazione tra il paziente e il professionista.
La scelta dello specialista che effettuerà la rinoplastica non deve essere affrettata. Il sito web del medico è, in generale, fonte di informazioni preziose: curriculum, specializzazioni, rinomanza nazionale e internazionale, attività di insegnamento e pubblicazioni scientifiche su riviste di prestigio.
Sempre sul sito, nella Galleria dei risultati “prima e dopo”, è fondamentale verificare che il chirurgo, per quanto riguarda la rinoplastica, abbia gusti estetici vicini ai propri.
Quanto dura l'effetto della rinoplastica?
I risultati della rinoplastica sono duraturi. Il risultato è da considerarsi stabilmente definitivo mediamente a distanza di un anno dall’intervento di chirurgia plastica al naso. Nei pazienti con pelle spessa i tempi di assestamento post rinoplastica possono essere più lunghi di 12 mesi, soprattutto nei casi in cui la chirurgia sia stata estesa.
Quanto costa un intervento di rinoplastica?
Il costo di un intervento di rinoplastica varia da un professionista all'altro e da un'area geografica all'altra.
È consigliabile non considerare il prezzo della rinoplastica come l’unico criterio, o il criterio fondamentale nella scelta del chirurgo. Nella valutazione dei costi complessivi, bisogna tener presente che i costi variano non solo in relazione alla specializzazione e al “nome” del chirurgo, ma anche in relazione alla qualità dei servizi e della tecnologia della clinica in cui il chirurgo opera.
In quali casi l’intervento è mutuabile?
Generalmente, le assicurazioni coprono solo i danni funzionali ed estetici secondari a trauma documentabile. Alcune assicurazioni coprono anche deformità nasali congenite.
Le specificità della copertura variano da compagnia a compagnia, ed è bene accertarsi preventivamente presso la propria compagnia assicurativa.
Aggiornato: 10.12.2019