Sostituzione protesi - costo complessivo di pre e post intervento

Le informazioni contenute nelle discussioni del forum di Estheticon non possono assolutamente sostituire la consulenza individuale, l’anamnesi o la visita medica. Non possono condurre né a una diagnosi, né a una modalità di terapia da seguire.

Sostituzione protesi - costo complessivo di pre e post intervento

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Rischi di infezioni maggiori in una mastoplastica additiva per sostituzione protesi
Dott.ssa Arianna Tinti M.D.  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Forlì, Bologna, Ravenna
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Gentile Piera,
quando si deve sostituire una protesi il tipo di intervento cambia a seconda del motivo per cui la si deve cambiare (rottura, contrattura capsulare, dislocazione, risultato non più gradevole, ecc.) e questo incide sui rischi e, naturalmente, anche sui costi: più l'intervento è complicato, maggiori possono essere le sequele, non solo in termini di rischio infettivo, ma anche di eventuali irregolarità di forma (si ricordi che si va a reintervenire su tessuti non più "vergini"). Come vede i fattori da valutare sono tanti e possono essere verificati solo con una visita e conoscendo i particolari dell'intervento effettuato in passato.
Cordialità
dott.ssa Arianna Tinti
http://www.ariannatinti.it/
Dott. Cristiano Biagi  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Pisa, Lucca, Milano, Spresiano, La Spezia, Belluno, Padova, Pistoia, Chioggia, Vicenza
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Salve ,
Direi che i rischi infettivi sono molto molto remoti. Piuttosto bisogna valutare altri aspetti: primo quello di verificare se oltre al cambio protesi non sia necessaria Anxhe una Mastopessi cioe un lifting delle mammelle.
Cordialmente,
Dott biagi cristiano
Dott. Alberto Peroni Ranchet  |  Premium member  |  Gallarate, Milano, Como
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Gent.Piera,
perchè dovrebbero esserci rischi maggiori di infezione? Se qualcuno gliel'ha suggerito ha detto una cosa senza senso. Ci possono essere problemi per altri motivi come rottura, capsula, ptosi ecc.
Cordiali saluti dr.Peroni Ranchet
Dott. Dario d'Angelo  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Napoli, Salerno
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Buongiorno Piera, la dott.ssa Tinti le ha risposto egregiamente. È importante capire i motivi che la conducono ad un reintervento. Da esso dipendono le risposte. Cordialità,

Dott. Dario d'Angelo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Dir. di I livello U.O. di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni - Ospedale "A. Cardarelli" - Napoli XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX Via Andrea d'Isernia, 59 - Napoli. Te. XXXXXXXXXXX
Dott. Egidio Riggio  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Milano, Palermo
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Gentilissima,

Il rischio di infezione nn è differente, ed ingenerale fortunatamente il rischio di infezione in sala operatoria è molto basso.
In alcune revisioni mammarie con sostituzione possono esserci alcune complicanze t comiche che possono essere più frequenti rispetto ad una mastiplastica primaria
Cordiali saluti

Dott. Egidio Riggio
Http://chirurgiaplastica.mi.it
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Egregio Dottor Egidio Riggio ho letto che lei ha ideato una sua tecnica chiamata Zenith proprio per le mastoplastica additiva di secondo impianto. Mi può spiegare? Grazie

Risposta a Utente registrato

Dott. Egidio Riggio  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Milano, Palermo
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Gentile Piera,

Il sistema delle misurazioni anatomiche e lo studio delle proporzioni, qui, si concentrano su un approccio speciale per la scelta della protesi ideale e la progettazione pre-operatoria,
Il successo di questa Mastoplastica, ormai collaudato da 10 anni di applicazioni, risiede sulla conoscenza approfondita delle proprietà biomeccaniche del seno ed il metodo Zenith sfrutta proprio la tensione dinamica dei tessuti e la estensibilità della pelle del seno per consentire al seno di modellarsi sulla protesi scelta nel corso delle settimane grazie, proprio, a queste proprietà naturali.
La minore invasività della Mastoplastica Zenith è anche dovuta a particolari tecnici quale la preparazione millimetrica della tasca della protesi e la modifica innovativa da me realizzata alla nota tecnica di impianto dual-plane, che io chiamo vertical plane.
I risultati estetici sono così più naturali e duraturi, anzi con gli anni diventano più belli, anche dopo gravidanze. Questo è stato verificato da uno studio clinico pubblicato su rivista scientifica e dal continuo follow-up delle mie pazienti.
Il rischio di complicanze è ben in linea con i migliori standard internazionali. Ad esempio la complicanze della rotazione della protesi anatomica è fra 1 e 3%. Lo scivolamento delle protesi verso il basso, complicanza in inglese denominata bottoming-out, è quasi zero: 0,6%. Contrattura capsulare 1,6%. Percentuale di re-interventi per complicanze maggiori e per risultato poco soddisfacente non supera insieme il 3%, che confrontato al 20-30% di pazienti rioperate che molti chirurghi estetici riportano…
Alcuni aspetti dello Zenith system possono essere applicati alle mastoplastiche secondarie, alle sostituzione di protesi' anche se non tutti. Comunque anche nelle sostituzioni di protesi i risultati ottenibili sono molto buoni e l'incidenza di complicanze contenuto.
Può trovare sul web tante informazioni sullo Zenith system, dalle pagine dei miei siti e da altri, come dalle numerose fonti di stampa e massmedia
Le sono grato per avermi dato la possibilità di spiegare le mie innovazioni nel settore.
Saluti.

Dott. Egidio Riggiio
http://chirurgiaplastica.mi.it/
Dott. Carlo Magliocca  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Roma
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Carissima Piera, la prima cosa da sapere quando ci si pone la domanda sui rischi di un intervento è il perché si debba fare quell'intervento. La sostituzione delle protesi può essere determinata da tanti motivi, insoddisfazione del risultato, rottura di un impianto, contrattura capsulare, palpabilità ed evidenza dei bordi delle protesi. Ovviamente ognuno di questi motivi indirizza ad interventi chirurgici diversi, con diverso coefficiente di difficoltà e di rischio. E' importantissimo sapere che tipo di protesi sono state utilizzate, il loro volume e le loro dimensioni, la sede d'impianto se retroghiandolare o retromuscolare. Sono tutti dati necessari a programmare l'intervento di revisione. Per esempio se coesiste una contrattura capsulare severa ed occorre rimuovere tutta la capsula periprotesica la difficoltà dell'intervento è maggiore, maggiori sono i rischi di complicanze e maggiore è il costo dell'intervento. I maggiori costi non sono sempre correlati alla parcella chirurgica ma, come potrà ben capire, anche e sopratutto ai costi di sala operatoria. Un intervento maggiormente complesso richiede un maggior tempo chirurgico in sala operatoria ed un maggior consumo dei materiali. Diverso se la sostituzione delle protesi non richiede altri interventi sulla capsula e sul parenchima ghiandolare. In questo caso i rischi di complicanze sono praticamente nulli ed i costi decisamente inferiori. Spero davvero di esserle stato utile e la invito a cliccare sul pollice verde dell'utilità! Grazie
Un caro saluto
Carlo Magliocca
Specialista in chirurgia plastica ed estetica
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Studio: XXXXXXXXXX
Cell: XXXXXXXXXXX
Utente registrato  |  Visitatore  |  Emilia-Romagna
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Egregi Dottori vi ringrazio molto per avermi risposto. Ho 49 anni ed ho eseguito una ecografia mammaria, dalla quale è risultato come se le mie vecchie protesi(25 anni) siano "accartocciate". Questo mi dispiace in quanto solo negli ultimi anni, a me sembra di avere un seno naturale sia per forma che consistenza al tatto. In quanto mi furono impiantate sotto ghiandola delle testurizzate. E da una zero passai ad una seconda molto scarsa. Ed ho sempre avuto delle mammelle molto dure, con perdita di sensibilità dei capezzoli , freddezza al tatto e visibilità protesica. Insomma non ne sono mai stata contenta né per la grandezza né ovviamente per tutti questi problemi. Ora come dico essendo in menopausa già da qualche anno, ed avendo (purtroppo) messo su peso, il seno lo vedo esteticamente bello ed ha raggiunto una terza coppa c. E pur essendoci un po di ptosi, non sarei mai disposta ad avere altre cicatrici, se non solo quella che ho già nel solco mammario. (All'inizio fu cheloide ed era sopre il solco mammario) Grazie mi auguro di riceve altre risposte e consigli.
Dott.ssa Arianna Tinti M.D.  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Forlì, Bologna, Ravenna
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Gentile Piera,
soprattutto un tempo, le protesi venivano preferibilmente inserite al di sotto della ghiandola, anche quando questa era molto piccola e, perciò, non essendo l'impianto ben protetto dai sottili tessuti circostanti, rapidamente si poteva avere una maggiore consistenza del seno (se non contrattura!) e visibilità della protesi. Il quadro descritto dalla recente ecografia probabilmente non dice altro che la capsula periprotesica, contratta e rigida, sta costringendo la protesi, procurandole pieghe in più parti. Vista l'età degli impianti, sarebbe consigliabile sostituirli, magari questa volta posizionandoli in sede sottomuscolare, meglio coperti. Con l'aumento del peso a cui è andata incontro il grasso ha avvolto meglio le protesi, dando al seno quella "morbidezza" che non aveva in origine, ma, in caso di dimagrimento, le protesi così collocate attualmente tornerebbero ad essere sicuramente più visibili. Nel caso in cui, poi, il seno allo stato attuale Le desse fastidio o ci sia il sospetto di una rottura dell'impianto (dalle Sue parole non mi pare sia stato rilevato all'ecografia, ma una risonanza magnetica potrebbe dirimere il dubbio nel caso ci fosse) la sostituzione della protesi non sarebbe più consigliabile, ma necessaria.
Da ultimo, solo con una visita è possibile capire se inserendo una nuova protesi bisognerebbe anche ritoccare l'eventuale eccesso di pelle e con quale modalità.
Come può notare, l'argomento è complesso e con diverse soluzioni, per questo La invito a recarsi da un chirurgo della Sua zona per farsi visitare e parlare approfonditamente dell'argomento.
Cordialità
dott.ssa Arianna Tinti
http://www.ariannatinti.it/

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