Otoplastica: tecnica per risultati stabili?

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Otoplastica: tecnica per risultati stabili?

lucac  |  Visitatore  |  Umbria
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buonasera sabato 3 settembre mi sono sottoposto ad un intervento di otoplastica bilaterale.. premesso che è ancora presto per dare un giudizio riguardo il risultato ( un orecchio e leggermente piu incollato dell'altro ma ció deriva dall'operazione) il chirurgo mi ha spiegato la tecnica dicendo che ha proceduto a scollare la cartilagine a farla ruotare e a fissarla con punti non riassorbibili.. volevo chiedere se è una tecnica ad alto rischio recidiva oppure e una tecnica che puo dare risultati stabili nel tempo
Dott. Dario d'Angelo  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Napoli, Salerno
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Gentile utente, sarò schietto e diretto. La tecnica che è stata utilizzata nel suo caso non è da me condivisa e consiglia. È gravata da un elevata percentuale di complicanze quali, modifica del risultato a distanza di tempo, recidiva e formazione di granulomi in corrispondenza dei fili di sutura. Con questo, però, non si può dire che sia una tecnica errata. È descritta in molti testi. Probabilmente nella mani giuste puó dare egualmente ottimi risultati. Purtroppo però ho visto e rioperato troppi pazienti. 
Cordialità,

Dott. Dario d'Angelo Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica Dir. di I livello U.O. di Chirurgia Plastica e Centro Ustioni - Ospedale "A. Cardarelli" - Napoli   XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
lucac  |  Visitatore  |  Umbria
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grazie per la cordialità e la precisione nella risposta
Dott. Alberto Peroni Ranchet  |  Premium member  |  Gallarate, Milano, Como
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Egr.Luca,
da 50 anni la tecnica per l'otoplastica che garantisce il risultato senza rischi, prevede lo scollamento della cute dalla cartilagine, la raspatura della cartilagine anteriormente sulla linea dell'antelice e la fissazione di tale piega con punti non riassorbibili.
Cordiali saluti dr.Peroni Ranchet
Dott. Dario d'Angelo  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Napoli, Salerno
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Non voglio assolutamente polemizzare, oltretutto non sarebbe né il luogo né il modo. Ma che necessita c'è di posizionare dei punti di sutura, perdipiù non riassorbibili, se si effettua un adeguato "scouring" della cartilagine lì dove si vuole creare o accentuare la piega dell'antielice? Nella tecnica da me eseguita, previo scollamento sottopericondrale della superficie anteriore della cartilagine auricolare, lo scouring della cartilagine, effettuato mediante lama da bisturi, si continua fino a che non si è ottenuta la correzione (curvatura) della cartilagine desiderata. Ottenuto ciò, la cute viene riadagiata e la ferita retroauricolare suturata con filo riassorbibile. Con tale tecnica "0" complicanze e "0" recidive. È una tecnica affidabile, riproducibile e sicura. In 50 minuti si correggono entrambi i padiglioni auricolari. È soltanto leggermente "meno semplice" di quelle che prevedono raspature tipo "Stenstrom" e posizionamento di punti non riassorbibili. È comunque alla portata di tutti coloro che, specialisti e non, eseguono la chirurgia plastica in modo "serio" Poi, come già ho detto, qualsiasi tecnica, nelle "giuste mani" può dare ottimi risultati. Tuttavia la relativa semplicità di alcune tecniche spesso fa sì che proprio queste vengano "sposate" da "mani non sempre giuste" con risultati spesso non sempre felici. Dario d'Angelo
Dott. Dauro Reale  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Milano, Reggio Emilia, Cedrasco, Rovereto
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Si tratta di una tecnica consolidata che offre risultati duraturi nel tempo. Può stare tranquillo.
Dott. Reale
Dott. Sergio Delfino M.D.  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Roma, Napoli, Ischia, Caserta
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Gentile Luca,
penso che se i punti dovessero sciogliersi o rompersi o se la cartilagine dovesse cedere e farsi attraversare dai fili, come se fosse burro, sicuramente l'orecchio tenderebbe a riprendere la forma precedente. Per questo motivo personalmente preferisco le tecniche che "spezzano" le fibre e la memoria della cartilagine. Così i fili non sono necessari e la recidiva è impossibile.
Cordiali saluti
Dott. Sergio Delfino

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