Otoplastica kaye rimossa consigli nuova tecnica
buona sera,mi servirebbe un'informazione molto importante.circa otto mesi fa sono stato operato di otoplastica con tecnica kaye(mini invasiva) una esperienza da non raccontare,infezioni,punti che riaffioravano sensazione di ingessamento delle orecchie e tante altre cose sgradevoli.morale della favola,ho fatto rimuovere i quattro punti da 1500 euro e le orecchie sono tornate come prima.adesso sono alla ricerca di un bravo chirurgo che mi possa aiutare a risolvere il mio problema (vista la brutta esperienza dei punti si sutura permanenti)vorrei risolvere il problema della piega dell'antelice poco accentuata senza punti.La domanda è questa ,e possibile modellare l'antelice senza dare punti di sutura,affidandosi soltanto alla fascia per un tempo maggiore.Sono andato da un dott che vorrebbe utilizzare la seguente tecnica.effettuare un taglio nella parte post dell'orecchio(per non lasciare cicatrici)e tramite una raspettina abrasiva indebolire la cartilagine nella parte anteriore per poi applicare dei punti di nylon da 04 grazie
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Ciao, ricordati che qualsiasi tecnica nuova non ha avuto molto tempo per essere sperimentatat quindi spesso si sanno i possibili vantaggi ma non gli effeti negativi mel tempo.
La tecnica che ti hanno proposto dipende da chi la esegue, ma in linea di massima la fascia da sola non basta ma è necessario tenerla di notte circa 40 gg, va bene la tecnica di indebolimento con raspettine, i punti in 4.0 devono essere non riassorbibili e quindi il nylon va bene ma deve essere quello trasparente e se la cartilagine e grossa forse anche un 3.0. Se usi il nylon blu o nero potrebbe vedersi davanti inoltre il nodo è un po' rigido. Personalmente io uso mersilene bianco.
In boccallupo
La tecnica che ti hanno proposto dipende da chi la esegue, ma in linea di massima la fascia da sola non basta ma è necessario tenerla di notte circa 40 gg, va bene la tecnica di indebolimento con raspettine, i punti in 4.0 devono essere non riassorbibili e quindi il nylon va bene ma deve essere quello trasparente e se la cartilagine e grossa forse anche un 3.0. Se usi il nylon blu o nero potrebbe vedersi davanti inoltre il nodo è un po' rigido. Personalmente io uso mersilene bianco.
In boccallupo
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Caro Luca,
quella che le ha proposto il nuovo chirurgo è una delle tante varianti della tecnica classica di otoplastica. I punti possono essere di vario materiale (io uso il mersilene) ma è preferibile che siano permanenti. La cartilagine può essere indebolita in vari modi ma la sostanza è la stessa. Facilitare la piega dell'antelice e stabilizzarla con delle suture. E aggiungere se necessario ulteriori suture e/o la resezione della cartilagine della conca. Mi sembra che le abbiano fatto una proposta sensata. Cordiali saluti
FA
quella che le ha proposto il nuovo chirurgo è una delle tante varianti della tecnica classica di otoplastica. I punti possono essere di vario materiale (io uso il mersilene) ma è preferibile che siano permanenti. La cartilagine può essere indebolita in vari modi ma la sostanza è la stessa. Facilitare la piega dell'antelice e stabilizzarla con delle suture. E aggiungere se necessario ulteriori suture e/o la resezione della cartilagine della conca. Mi sembra che le abbiano fatto una proposta sensata. Cordiali saluti
FA
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Gentile Luca,
purtroppo con le tecniche che prevedono un minimo indebolimento della cartilagine capita che questa tenda a riprendere la forma iniziale e che i punti possano essere inefficaci o dare luogo a complicazioni tipo infezione, infiammazione cronica, estrusione, etc. Per questo motivo personalmente preferisco le tecniche che comportano un notevole indebolimento della cartilagine nella parte da trattare. Ovviamente sono leggermente più invasive, ma consentono una correzione definitiva senza l'utilizzo di fili di sutura permanenti. Il mio consiglio nel suo caso, vista la brutta esperienza appena trascorsa, è quella di affidarsi ad una tecnica di questo tipo. Quella che le è stata proposta prevede comunque una fragilizzazione modesta della cartilagine e quindi saranno ancora necessari i fili non riassorbibili per mantenere la piega nel tempo.
Cordiali saluti
Dott. Sergio Delfino
Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
purtroppo con le tecniche che prevedono un minimo indebolimento della cartilagine capita che questa tenda a riprendere la forma iniziale e che i punti possano essere inefficaci o dare luogo a complicazioni tipo infezione, infiammazione cronica, estrusione, etc. Per questo motivo personalmente preferisco le tecniche che comportano un notevole indebolimento della cartilagine nella parte da trattare. Ovviamente sono leggermente più invasive, ma consentono una correzione definitiva senza l'utilizzo di fili di sutura permanenti. Il mio consiglio nel suo caso, vista la brutta esperienza appena trascorsa, è quella di affidarsi ad una tecnica di questo tipo. Quella che le è stata proposta prevede comunque una fragilizzazione modesta della cartilagine e quindi saranno ancora necessari i fili non riassorbibili per mantenere la piega nel tempo.
Cordiali saluti
Dott. Sergio Delfino
Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
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Gentile Luca,
perché si abbia un risultato permanente, durante un'otoplastica va rimodellata la cartilagine del padiglione auricolare con delle opportune incisioni, non limitandosi solo ad avvicinarla alla testa con dei punti di sutura. Questo perché in breve tempo la tensione del punto diminuisce e la forte elasticità della cartilagine tende a riportare la stessa alla posizione di partenza. Facendo, invece, delle incisioni particolari sulla cartilagine si interrompono parte delle fibre elastiche, in modo che il padiglione non abbia la tendenza ad assumere la stessa posizione di partenza. La proposta fatta dal collega è sensata, perché la cartilagine si può indebolire anche con una raspetta, ma il successo dipende molto dalla consistenza della cartilagine, se è troppo spessa il solo raschiamento non è sufficiente a far perdere del tutto la memoria elastica e la tensione data dai punti "di rinforzo" diminuisce molto in poche settimane. Molto dipende, quindi, dal tipo di difetto da correggere a dalle caratteristiche anatomiche della cartilagine del Suo padiglione auricolare.
Cordialità
perché si abbia un risultato permanente, durante un'otoplastica va rimodellata la cartilagine del padiglione auricolare con delle opportune incisioni, non limitandosi solo ad avvicinarla alla testa con dei punti di sutura. Questo perché in breve tempo la tensione del punto diminuisce e la forte elasticità della cartilagine tende a riportare la stessa alla posizione di partenza. Facendo, invece, delle incisioni particolari sulla cartilagine si interrompono parte delle fibre elastiche, in modo che il padiglione non abbia la tendenza ad assumere la stessa posizione di partenza. La proposta fatta dal collega è sensata, perché la cartilagine si può indebolire anche con una raspetta, ma il successo dipende molto dalla consistenza della cartilagine, se è troppo spessa il solo raschiamento non è sufficiente a far perdere del tutto la memoria elastica e la tensione data dai punti "di rinforzo" diminuisce molto in poche settimane. Molto dipende, quindi, dal tipo di difetto da correggere a dalle caratteristiche anatomiche della cartilagine del Suo padiglione auricolare.
Cordialità
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Luca, che dirle! Io non amo quella tecnica. Io preferisco rimodellare le cartilagini e stabilizzarle con piccoli punti di sutura riassorbibili. Non mi piace utilizzare suture non riassorbibili, tipo nylon, perché poi , nel lungo periodo, potrebbero superficializzarsi e dare dei problemi; ma, ogni chirurgo ha la sua tecnica preferita, è solo una questione di affinità tecnica/chirurgo.
Un caro saluto e non dimentichi di cliccare sul pollice verde dell'utilità. Grazie.
Carlo Magliocca
Un caro saluto e non dimentichi di cliccare sul pollice verde dell'utilità. Grazie.
Carlo Magliocca