Quali sono le possibili complicazioni e i rischi dell’addominoplastica ?

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Quali sono le possibili complicazioni e i rischi dell’addominoplastica ?

FAQ
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Vorrei sottopormi all’addominoplastica, ma ho paura delle possibili complicazioni che potrebbero sorgere in seguito all’intervento e all’anestesia. Quali sono i rischi principali e le complicazioni più frequenti? Quanto spesso si verificano?
STAR MEDICAL CENTER Ltd  |  Basic member  |  Milano
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L’addominoplastica è una procedura chirurgica relativamente complessa. Quando questo tipo di intervento viene eseguito da uno specialista in chirurgia plastica, esperto nel modellamento corporeo (body contouring) e in strutture autorizzate, i risultati sono generalmente molto buoni. Si tratta comunque di una procedura chirurgica vera e propria dove le complicanze (sanguinamento, sieroma, perdita di sensibilità della regione addominale e infezione) sono rare ma possono accadere ed essere agevolmente risolte solo se l’intervento è eseguito da uno specialista all’interno di strutture debitamente attrezzate. Per ridurre i rischi di complicanze è comunque fondamentale seguire attentamente i consigli e le istruzioni che vi darà il chirurgo prima e dopo l’intervento. I fumatori dovrebbero diminuire l’uso di sigarette perché il fumo può aumentare il rischio di complicanze e causare ritardi di guarigione.
STAR MEDICAL CENTER Ltd  |  Basic member  |  Milano
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Le complicanze nell’addominoplastica sono rare, ma possibili. Esse sono di due tipi: quelle legate all’anestesia e quelle legate all’intervento. Per quanto attiene alle prime, possono essere anche gravi, ma sono rare nelle persone in buone condizioni generali. Le complicanze legate all’intervento sono anch’esse rare, rappresentate da: ematoma, , sanguinamento prolungato, sieroma, infezione, perdita di tessuto, cicatrici insoddisfacenti. Se avviene sanguinamento eccessivo durante/dopo l’operazione, il sangue può accumularsi nell’area operata e può essere necessario riaprire la ferita al fine di rimuoverlo e fermare sanguinamenti ulteriori. Il sieroma è un accumulo anche significativo di siero (liquido) sotto la ferita, che può necessitare di ripetute aspirazioni con siringa. Le infezioni sono generalmente rare e rispondono con prontezza alla terapia antibiotica. La perdita o “necrosi”di tessuto (cute e sottocute) è estremamente rara; qualora dovesse accadere, può richiedere solo medicazioni ripetute o un ulteriore intervento ricostruttivo con risultati in genere soddisfacenti. Riguardo le cicatrici, queste restano a distanza di mesi di solito poco visibili; peraltro, come già detto, può essere utile una occasionale revisione chirurgica(”ritocco”) a distanza. In taluni, rari, pazienti, esiste la possibilità, non sempre predicibile prima dell’intervento, che le cicatrici restano arrossate e rilevate permanentemente. Il rischio di complicazioni aumenta nei pazienti diabetici o con patologie cardiache o polmonari.
Le complicanze dell’addominoplastica sono, comunque, in sintesi rare ed affrontabili senza eccessive difficoltà nella grande maggioranza dei casi. Quando intervengono, generalmente, rispondono prontamente ad un trattamento adeguato senza compromettere il risultato finale. Resta fondamentale affidarsi ad un chirurgo esperto, con credenziali e curriculum verificabili.

RIPRESA DELL’ATTIVITA’ FISICA
La paziente dovrà stare prevalentemente a riposo con solo attività domestiche leggere consentite per la prima settimana, poi aumentare le attività consuete e sociali gradualmente per la settimana successiva e la seguente ancora. In misura variabile secondo la condizione fisica preoperatoria, il ritorno alla normalità ed all’attività lavorativa avviene dopo 2-4 settimane. Sarà poi possibile e anzi consigliabile una graduale ripresa dell’attività fisica. Dieta appropriata ed esercizio fisico regolare sono importanti per mantenere a lungo il beneficio tratto dallo stesso intervento.
Potranno essere riprese le attività sportive dopo 3-4 settimane per quanto concerne nuoto, joga, e sport leggeri, mentre per gli sport più intensi (sci, tennis, calcio, pallacanestro, vela, pesca subacquea,) sarà preferibile attendere per lo meno 6 settimane. La guida dell’automobile potrà essere ripresa dopo 2 settimane; l’attività sessuale, e i viaggi e le attività lavorative dopo 3 settimane.
Dott. Luca Leva Chirurgo Plastico  |  Basic member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Pescara, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche, Milano
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Salve,
le complicanze riguardanti l'intervento possono essere quelle presenti in tutti gli interventi chirurgici ovvero:
- infiammazione o infezione della zona trattata, deiescenza (riapertura) della ferita, necrosi di una parte della zona trattata, presenza di ecchimosi e gonfiore.
Per ridurre al minimo il rischio di tale problematiche viene eseguita una copertura antibiotica per circa 6 giorni, viene consigliato al/alla paziente di ridurre i movimenti per evitare la riapertura della ferita, vengono rinnovate periodicamente le medicazioni.

Per quanto riguarda l'anestesia, la complicanza puo' essere data da una trombo-embolia.
Questo rischio viene pero' ridotto al minimo facendo una adeguata terapia di eparina (anticoagulante), facendo indossare al/alla paziente apposite calze elasto-compressive e facendo mobilizzare al piu' presto il/la paziente (viene consigliato di alzarsi dal letto e camminare moderatamente gia' dopo poche ore dall'intervento). Saluti,
Dott. Luca Leva
Chirurgo Plastico
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Dott. Pier Luigi Gibelli  |  Premium member  |  Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica  |  Mantova, Milano, Busto Arsizio, Porto Mantovano
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Come qualunque intervento chirurgico , l'addominoplastica non è scevra da rischi e complicanze. Affidarsi ad uno specialista in chirurgia plastica, sottoporsi all'intervento in una struttura attrezzata e autorizzate sono le premesse per il successo dell'intervento. Se si gode di buona salute , non si è fumatori, non si è obesi, le complicanze si riducono notevolmente in numero e tipologia. L'anestesia è generale e i rischi oggigiorno sono molto ridotti. Le moderne tecniche chirurgiche che permettono di ridurre gli spazi morti dovuti all'ampio scollamento, così come la riduzione dello scollamento, hanno limitato i sierosi prima molto più frequenti. La formazione di ematomi in genere è prevenuta dal posizionamento di drenaggi. Le infezioni sono rare. Aree di sofferenza cutanea possono verificarsi se la ferita è molto in tensione o nei soggetti fumatori. Problemi di guarigione della ferita possono essere legati a intolleranza dei materiali di sutura o ad una cicatrizzazione patologica
(ipertrofica o cheloidea).

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