Per poter spiegare perché questo intervento non riesce ad aumentare la lunghezza del pene in erezione bisogna conoscere cosa fa il legamento che si deve tagliare. Il pene ha un sistema di legamenti che trattengono l’organo in posizione, a riposo impediscono che scenda e possa lussarsi e in erezione non lo trattengono nel movimento verso l’esterno ma lo trattengono nei movimenti laterali.
Il sistema di legamenti è composto da due fasci fibrosi, il primo, che provvede al supporto dorsale del pene, è il legamento sospensore del pene e si trova sulla linea mediana della radice del pene ed origina dalla linea alba. Questo legamento è ricco di fibre elastiche; il secondo legamento che invece ha più fasci fibrosi e si attacca ai due lati della sinfisi pubica inglobando la radice del pene come una cuffia, si chiama legamento fundiforme o legamento di Luschka. Quest’ultimo trattiene il pene dai movimenti laterali e aiuta il primo a trattenere verso l’alto il pene.
L’intervento provvede alla sezione ed allontanamento del primo legamento, il sospensore, per permettere al pene di scorrere anche a riposo e avere una lunghezza maggiore. A seconda dei casi, si possono eseguire suture che fissino la base del pene alla sinfisi pubica o semplicemente che chiudano su se stesso il legamento (introflessioni), si può spostare un lembo di grasso nella zona operata (interposizione del grasso) o si può mettere un cuneo di silicone nella zona della sezione del legamento per impedire la ricicatrizzazione del legamento.
Una tecnica utilizzata per una migliore riuscita dell’intervento è la sutura V-Y per permettere alla pelle di estendersi maggiormente al termine dell’intervento e non costringere il pene.
Nel post operatorio, il paziente a parte i normali dolori e bruciore della ferita chirurgica, potrà notare degli ematomi che potranno arrivare dal pene fino allo scroto o alla radice della coscia, che sono assolutamente normali. Dal 10° giorno dovranno cominciare ad allungare manualmente il pene (streching) per aiutare il processo di allungamento .
Dopo l’intervento, la ferita sarà medicata e posizionato del ghiaccio.
Viene consegnata una lettera di dimissione dove sono riportate tutte le indicazioni dell’intervento eseguito, i consigli utili per le ore successive, gli antibiotici da assumere e antidolorifici. Le indicazioni per l’eventuale streching da iniziare successivamente.
Il mattino dopo il paziente viene visitato e mandato a casa.
La ripresa completa è solitamente prevista in 20-30 giorni, anche se la caduta dei punti, in condizioni ottimali, dovrebbe avvenire prima, entro il decimo giorno.
Aggiornato: 12.12.2014