La rinoplastica va eseguita esclusivamente in sala operatoria in anestesia generale. Non vi è ovviamente dolore durante l’operazione, mentre il dolore post-operatorio è generalmente ben controllato mediante la somministrazione di analgesici. Le incisioni sono praticate all’interno del vestibolo. La cute viene scollata dallo scheletro sottostante. Il gibbo ( gobba), se presente, viene rimosso e le ossa nasali vengono fratturate alla base ed avvicinate in modo da ricostruire il dorso del naso. Viene poi isolato il setto e ridotto, insieme alle cartilagini laterali, quanto necessario. Quello descritto fin qui è quella che definiamo “rinoplastica di base”.
Per ottenere il rimodellamento della punta va eseguito un altro tempo operatorio (plastica della punta) che consiste nello scollare attraverso delle incisioni sul bordo delle
narici (rim incision) la cute dalle cartilagini alari, così da poterle modellare e rimpiccolire secondo quando occorre.
Questi due tempi operatori vanno nella maggior parte dei casi eseguiti entrambi, ma vi sono alcuni casi in cui può essere eseguito solo il primo, ed altri in cui è sufficiente effettuare solo il secondo. Fig.2. A volte può essere necessario associare all’intervento di rinoplastica estetica la correzione del
setto nasale deviato (settoplastica). Questo intervento viene eseguito attraverso le stesse incisioni praticate per la correzione cosmetica del naso. Quando vanno eseguiti tutti e tre i tempi operatori parliamo di “rinosettoplastica con plastica della punta”.
Quando le incisioni effettuate sul bordo delle
narici vengono estese e congiunte al centro a livello della columella (piccolo ponte di cute che congiunge la
punta del naso alla base del labbro superiore) vi è la possibilità di sollevare tutta la cute del naso ed effettuare l’intervento avendo la visione diretta di tutte le strutture scheletriche sottostanti. Si parla in questo caso di “tecnica open”.
Questa metodica , che consente anche di inserire più facilmente innesti di
cartilagine li dove è necessario, è riservata ai casi più complessi , con gravi asimmetrie o malformazioni residuate a traumi o precedenti interventi .
Dopo l’intervento vengono collocati dei tamponi in entrambe le
narici e viene applicato un
gesso sul dorso per immobilizzare le ossa.