Ginecomastia e SSN
Salve,
dall'età puberale ho avuto le così dette "tettine" e inizialmente pensando che il problema,come in molti casi, sarebbe regredito col tempo non c'ho badato più di tanto.
Arrivato però ai 20 anni(ora ne ho 26) ho cominciato a farmi due domande e a pensare che fosse ginecomastia,il medico di famiglia per 4 lunghi anni ha sempre sostenuto che quello non fosse altro che un po' di grasso dovuto a non so cosa dal momento che son sempre stato normopeso (1,73 per un peso che negli anni varia da 60 a 68 kg),facendo palestra.
A settembre dell'anno scorso ho insistito per avere la possibilità di fare un ecografia e il referto ha indicato che avevo ragione,la mia era una ginecomastia vera.
Fatta la visita con l'endocrinologo son riuscito a parlare subito con il chirurgo che mi dovrebbe operare in autunno inoltrato.
La visita è stata abbastanza esaustiva mi ha indicato il tipo di taglio che vista la dimensione non esagerata della ghiandola è quello che lascia meno cicatrici,dopo la visita però ho letto su svariati forum sull'argomento di molti che sconsigliano il SSN.
Le mie domande sono due:
-la ghiandola verrà tolta completamente?Molti medici sostengono che c'è il rischio altrimenti non rimuovendola che ricresca del giro di qualche tempo/anno.Nel caso posso chiedere al chirurgo la rimozione totale?
-L'endocrinologo ha notato guardando l'ecografia che oltre la ghiandola ho anche un po' di adipe,mi verrà tolta anche quella?
aggiungo 2/3 foto per farvi capire l'entità della ginecomastia vera.
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Gentile Mattia,
se dagli esami fatti la Sua è risultata essere una ginecomastia formata sia dall'aumento della ghiandola mammaria che dal particolare deposito di grasso in quella zona, si deve agire sulla ghiandola, riducendola, sia sul grasso, aspirandone l'eccesso. Normalmente la ghiandola mammaria nell'uomo è presente come un dischetto al di sotto dell'areola. In caso di ginecomastia il volume è aumentato e quindi si deve togliere la parte eccedente. Non è nemmeno corretto toglierla completamente perché darebbe un pessimo risultato estetico, in quanto l'areola aderirebbe al muscolo dando un effetto molto brutto. Per capire cosa verrà fatto nel Suo caso deve parlarne col chirurgo che La opererà , non importa se sia del SSN o meno, solo lui potrà chiarire ogni Suo dubbio, non certo gli utenti di un forum.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordialità
se dagli esami fatti la Sua è risultata essere una ginecomastia formata sia dall'aumento della ghiandola mammaria che dal particolare deposito di grasso in quella zona, si deve agire sulla ghiandola, riducendola, sia sul grasso, aspirandone l'eccesso. Normalmente la ghiandola mammaria nell'uomo è presente come un dischetto al di sotto dell'areola. In caso di ginecomastia il volume è aumentato e quindi si deve togliere la parte eccedente. Non è nemmeno corretto toglierla completamente perché darebbe un pessimo risultato estetico, in quanto l'areola aderirebbe al muscolo dando un effetto molto brutto. Per capire cosa verrà fatto nel Suo caso deve parlarne col chirurgo che La opererà , non importa se sia del SSN o meno, solo lui potrà chiarire ogni Suo dubbio, non certo gli utenti di un forum.
A disposizione per ulteriori chiarimenti
Cordialità
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Gentile Mattia,
la sua come frequentemente accade è una ginecomastia mista ovvero composta sia da eccesso adiposo che da presenza di ghiandola ipertrofica.
Attenendosi ad una regola di massima, la rimozione dell'ipertrofia ghiandolare, deve essere intesa come prevenzione del possibile sviluppo di patologie e pertanto prevista dal ssn , la correzione invece del tessuto adiposo ha una finalità estetica e pertanto non prevista dal ssn.
Tuttavia non sempre si riscontra questa rigidità di interpretazione, si rivolga pertanto al la struttura di sua fiducia e chieda loro indicazioni.
Cordiali saluti
Valter Degli Dffetti
la sua come frequentemente accade è una ginecomastia mista ovvero composta sia da eccesso adiposo che da presenza di ghiandola ipertrofica.
Attenendosi ad una regola di massima, la rimozione dell'ipertrofia ghiandolare, deve essere intesa come prevenzione del possibile sviluppo di patologie e pertanto prevista dal ssn , la correzione invece del tessuto adiposo ha una finalità estetica e pertanto non prevista dal ssn.
Tuttavia non sempre si riscontra questa rigidità di interpretazione, si rivolga pertanto al la struttura di sua fiducia e chieda loro indicazioni.
Cordiali saluti
Valter Degli Dffetti
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Gentile Mattia,
Se non c'è un eccesso di pelle (come avviene nella maggior parte dei casi e anche nel suo) l'accesso alla ghiandola avviene sempre attraverso un piccola incisione praticata lungo la porzione inferiore dell'areola mammaria. La cicatrice in questa sede sarà ben presto pressoché invisibile.
E' sempre meglio non eccedere nell'asportazione della ghiandola perché c'è il rischio di generare degli infossamenti che esteticamente sono peggiori della ginecomastia e che sono anche difficili da correggere. Alcuni chirurghi sostengono che sia meglio asportare totalmente la ghiandola per varie ragioni, ma questa condotta non mi trova d'accordo per il rischio di un pessimo risultato estetico.
I chirurghi plastici, per meglio rimodellare la regione mammaria, in genere abbinano sempre l'escissione ghiandolare alla liposuzione che elimina l'eccesso di grasso e provoca una retrazione cutanea limitando lo scollamento e quindi i rischi di sieromi ed ematomi.
E' possibile che eseguendo l'intervento in convenzione col SSN, magari in un reparto di chirurgia generale, venga posta più attenzione nell'eliminazione radicale della ghiandola e non nell'esito estetico e all'estensione e alla qualità delle cicatrici, ma non si tratta di una regola perché, come sempre, tutto dipende dalle scelte del singolo chirurgo che esegue l'intervento.
Cordiali saluti
Francesco Alia
Se non c'è un eccesso di pelle (come avviene nella maggior parte dei casi e anche nel suo) l'accesso alla ghiandola avviene sempre attraverso un piccola incisione praticata lungo la porzione inferiore dell'areola mammaria. La cicatrice in questa sede sarà ben presto pressoché invisibile.
E' sempre meglio non eccedere nell'asportazione della ghiandola perché c'è il rischio di generare degli infossamenti che esteticamente sono peggiori della ginecomastia e che sono anche difficili da correggere. Alcuni chirurghi sostengono che sia meglio asportare totalmente la ghiandola per varie ragioni, ma questa condotta non mi trova d'accordo per il rischio di un pessimo risultato estetico.
I chirurghi plastici, per meglio rimodellare la regione mammaria, in genere abbinano sempre l'escissione ghiandolare alla liposuzione che elimina l'eccesso di grasso e provoca una retrazione cutanea limitando lo scollamento e quindi i rischi di sieromi ed ematomi.
E' possibile che eseguendo l'intervento in convenzione col SSN, magari in un reparto di chirurgia generale, venga posta più attenzione nell'eliminazione radicale della ghiandola e non nell'esito estetico e all'estensione e alla qualità delle cicatrici, ma non si tratta di una regola perché, come sempre, tutto dipende dalle scelte del singolo chirurgo che esegue l'intervento.
Cordiali saluti
Francesco Alia