Mastoplastica additiva – Chirurgia estetica seno

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La mastoplastica additiva è l’intervento chirurgico che ha lo scopo di aumentare le dimensioni del seno grazie all’utilizzo di protesi mammarie collocate dietro alla ghiandola mammaria oppure dietro al muscolo grande pettorale. Con la mastoplastica avviene il rimodellamento anche della forma del seno, richiesto nei casi di insufficiente sviluppo o di riduzione di volume dopo una gravidanza o una dieta drastica quando può presentarsi un seno cadente o un seno svuotato.

La mastoplastica additiva è in genere bilaterale, ossia interessa entrambe le mammelle (nella maggior parte dei casi con protesi seno di uguali dimensioni) ma può anche essere monolaterale, ad esempio ci si trova difronte ad un seno asimmetrico.

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Aumento seno con protesi rotonde. Anche in questo caso è stata scelta la tecnica sottomuscolare con protesi rotonde. Da notare è la simmetria e la morbidezza del seno dopo l'operazione.

La scelta del tipo di protesi per l’aumento del seno (forma e dimensioni) ed il piano ideale della loro collocazione (davanti o dietro al muscolo pettorale) dipende in parte dalle richieste estetiche della paziente e in parte da dati oggettivi antropometrici quali lo spessore dei tessuti a livello della regione toracica, la circonferenza del torace, il grado di rilassamento della cute e della ghiandola mammaria e l’elasticità della pelle.

L’operazione di mastoplastica additiva può essere eseguita in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale e richiede un ricovero di una giornata o di una notte. La convalescenza è variabile da paziente a paziente ed in genere ha una durata di 3-7 giorni.

Quando ricorrere ad una Mastoplastica additiva?

La mastoplastica additiva è un intervento molto efficace, adatto a qualsiasi donna che desideri l’aumento del seno, purché maggiorenne (in Italia infatti una legge del 2012 proibisce questo intervento prima dei 18 anni a meno che non ci siano malformazioni mammarie), in buona salute e con aspettative realistiche sul tipo di risultato ottenibile nel suo caso.

La mastoplastica additiva viene abitualmente richiesta quando:

  • la paziente desidera una figura corporea meglio proporzionata tra la parte sopra e sotto la vita
  • la paziente giudica poco attraente il proprio decolleté
  • una gravidanza, una perdita di peso o anche soltanto il trascorrere degli anni hanno negativamente modificato la forma e le dimensioni delle mammelle (un seno dopo l’allattamento, un seno svuotato o un seno cadente)
  • è presente una asimmetria mammaria congenita o conseguente ad un intervento chirurgico, quindi risulta unseno asimmetrico
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La mastoplastica additiva

In che cosa consiste la Mastoplastica additiva?

Nella mastoplastica additiva il chirurgo plastico, attraverso una piccola incisione cutanea, crea uno spazio chiamato “tasca” al di dietro della ghiandola mammaria o al di dietro del muscolo grande pettorale in cui viene collocata una protesi seno del tipo approvato dal Ministero della Salute.

Mastoplastica additiva: La scelta della sede della incisione cutanea

Come per molti altri interventi di Chirurgia Plastica anche per la mastoplastica additiva non esiste una regola ideale che valga per tutti i casi e per tutte le pazienti.

La scelta finale della sede dell’incisione cutanea attraverso cui introdurre la protesi seno va discussa di volta in volta con la paziente, sottolineando per ciascuno di esse quali sono i vantaggi, gli svantaggi ed i possibili rischi. In generale l’incisione cutanea e quindi la conseguente cicatricepuò essere collocata:

  • nel cavo ascellare
  • lungo il bordo inferiore e/o superiore dell’areola del capezzolo
  • nel solco (piega) sottomammario
  • a livello dell’ombelico (solo protesi gonfiabili ormai molto poco utilizzate)

Nel caso sia necessario non solo impiantare una protesi ma anche effettuare una mastopessi (sollevamento e rimodellamento del seno) le incisioni corrispondono a quelle utilizzate per questa seconda procedura chirurgica e possono essere limitate alla circonferenza dell’areola del capezzolo oppure decorrere anche dalla areola alla piega sottomammaria e lungo la piega stessa.

VIDEO: Dott. Campiglio - Tecniche di introduzione delle protesi mammarie

Mastoplastica additiva: La scelta del piano chirurgico in cui collocare le protesi mammarie

Anche questo aspetto dell’intervento chirurgico deve essere discusso con la paziente in quanto ciascuna soluzione presenta dei vantaggi e degli svantaggi. Il consulto che si svolge prima della mastoplastica additiva è volto ad armonizzare le idee della paziente su come aumentare il seno con le reali possibilità, rispettando le proporzioni del corpo e tenendo in considerazione il parere del chirurgo.

In linea di massima la scelta di effettuare o meno l’intervento di mastoplastica additiva è condizionata dalla forma finale della mammella che la paziente desidera ottenere e da dati obbiettivi di tipo antropometrico che ciascuna paziente presenta e che possono essere diversi da caso a caso come la circonferenza del torace, il diametro della ghiandola mammaria, lo spessore dei tessuti molli toraco-mammari ed il grado di rilassamento ed elasticità della cute e della ghiandola mammaria.

Un aspetto fondamentale, soprattutto nelle pazienti magre, è che la protesi al seno risulti sufficientemente coperta da un adeguato spessore tessutale altrimenti può essere visibile e non esteticamente piacevole.

I piani chirurgici (tasche) in cui possono essere collocate le protesi mammarie sono i seguenti:

  • piano retro-ghiandolare: è situato tra la ghiandola mammaria e la fascia che ricopre il muscolo grande pettorale. E’ stato il primo piano ad essere utilizzato nella mastoplastica additiva ed ancora oggi è quello preferito da molti chirurghi
  • piano retro-fasciale: è più profondo del precedente ed è situato tra le fibre del muscolo pettorale e la fascia che lo ricopre. E’ stato descritto recentemente ed è molto popolare soprattutto in Sud America. La protesi al seno, pur essendo davanti al muscolo pettorale, è coperta da più tessuto rispetto al piano retro-ghiandolare.
  • piano retro-pettorale: è situato tra il muscolo grande pettorale e la parte toracica. E’ il più profondo dei piani chirurgici della mastoplastica additiva ed è quello che nelle pazienti più magre garantisce la migliore copertura della protesi del seno. Presenta due varianti, la cosiddetta mastoplastica additiva “dual plane” in cui il muscolo pettorale copre soltanto una parte delle protesi del seno e il piano “sotto-muscolare completo” in cui la protesi è collocata anche sotto il muscolo serrato (questa soluzione non è utilizzata in Chirurgia Estetica ma si utilizza solo nei casi di ricostruzione mammaria dopo il cancro alla mammella ).
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Mastoplastica additiva

Quali protesi scegliere per la Mastoplastica additiva

Con la mastoplastica additiva si possono utilizzare diversi tipi di protesi del seno che si differenziano per la superficie del loro involucro, per il loro contenuto e per la loro forma. Ciascun modello di protesi per il seno presenta poi dimensioni differenti che vanno da circa 100 cc in su e gradi di proiezione differenti (bassa, media ed alta).

Per quanto riguarda le caratteristiche della loro superficie possiamo distinguere protesi lisce, testurizzate e rivestite di poliuretano.

  • Le protesi lisce hanno una superficie completamente liscia e pur essendo tra le prime ad essere state prodotte sono ancora oggi molto utilizzate soprattutto negli USA
  • Le protesi testurizzate hanno una invece una superfice rugosa che molti studi scientifici hanno dimostrato essere in grado di ridurre il rischio di contrattura capsulare dopo la mastoplastica additiva (deformazione della capsula fibrosa che l’organismo forma sempre intorno alla protesi mammaria). A seconda del grado di rugosità (testurizzazione) le protesi testurizzate si differenziano in nano-testurizzate, micro-testurizzate e macro-testurizzate.
  • Le protesi rivestite di poliuretano sono protesi in silicone che hanno la superficie ricoperta da una spuma di poliuretano che secondo alcune ricerche ridurrebbe ulteriormente il rischio di contrattura capsulare

Se consideriamo invece il contenuto delle protesi mammarie possiamo avere:

  • protesi riempite di soluzione fisiologica (acqua), poco utilizzate in quanto danno un risultato poco naturale e spesso dopo pochi anni dall’intervento di mastoplastica additiva perdono il loro contenuto svuotandosi.
  • protesi riempite di gel siliconico che sono la maggioranza delle protesi mammarie oggi utilizzate. Il gel è morbido e soffice ed ha vari gradi di coesività (compattezza). Le protesi per il seno anatomiche hanno un gel molto coeso e meno morbido necessario per mantenere la loro forma asimmetrica.
  • protesi riempite di gel siliconico e microsfere inerti di borosilicato, approvate da pochi anni dagli organismi di controllo, hanno la caratteristica di pesare circa il 30% in meno delle protesi siliconiche normali il che le rende indicate ad esempio nei casi di grande aumento del seno.

In base alla loro forma distinguiamo protesi tonde e protesi anatomiche o a goccia. La differenza tra questi due modelli è maggiore nel caso di impianti per l’aumento del seno posti davanti al muscolo mentre le differenze praticamente si annullano quando le protesi sono collocate al di dietro del muscolo pettorale. Le protesi del seno anatomiche presentano un rischio di rotazione con deformazione del seno che invece le protesi tonde non hanno e di questa possibile complicanza il chirurgo deve informare sempre la paziente.

Infine tutti i modelli di protesi si differenziano per grado di proiezione (altezza) che è altrettanto importante del suo volume finale per determinare il risultato estetico finale.

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Mastoplastica additiva sottomuscolare, Aumento seno - tecnica sottomuscolare con protesi rotonde

La preparazione all´intervento chirurgico di Mastoplastica additiva

1. La visita pre-operatoria

Durante le visite pre-operatorie il chirurgo plastico illustra in modo dettagliato l'operazione di mastoplastica additiva e spiega alla paziente quale tecnica chirurgica è più adatta in base alle condizioni di partenza del suo seno ed alle sue aspettative estetiche.

L’analisi di fotografie pre e postoperatorie di altri pazienti, sia nella visione frontale che laterale, può essere di aiuto in questa fase. Sono anche disponibili in commercio sistemi di simulazione pre-operatoria che utilizzano “sizer” studiati per riprodurre nel corso della visita un risultato simile a quello ottenibile in sala operatoria con differenti volumi di protesi al seno.

Durante la visita prima della mastoplastica additiva il chirurgo plastico esamina e misura le mammelle delle pazienti prendendo nota delle loro taglia e forma, della qualità dei tessuti toraco-mammari (cute e ghiandola mammaria), della simmetria delle due mammelle, delle dimensioni e della posizione delle areole del capezzolo. Nel caso fosse presente una ptosi mammaria associata (seno cadente e rilassamento del seno) il chirurgo può anche suggerire una contestuale mastopessi periaoreolare o con cicatrice finale ad ancora.

I farmaci contenenti acido acetilsalicilico e gli analoghi anti-infiammatori possono accentuare le perdite di sangue durante e dopo l’intervento di mastoplastica additiva, perciò non dovrebbero essere assunti per circa una settimana prima dell’intervento previsto.

Qualsiasi tipo di malattia che comparisse prima dell’intervento chirurgico va immediatamente comunicata al proprio medico.

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Mastoplastica additiva

2. Gli esami pre-operatori

Visto che si tratta di un intervento chirurgico sono necessari alcuni esami preoperatori come le analisi del sangue e l’ECG. Prima dell'intervento di mastoplastica additiva è inoltre necessario escludere la presenza di malattie al seno tramite un esame agli ultrasuoni (ecografia) o anche mammografico (dopo i 40 anni).

E’ preferibile non effettuare tutti questi esami la mattina stessa del giorno dell’intervento in quanto a volte possono essere necessari esami integrativi (ad esempio un ecocardiogramma o l’agoaspirato di una lesione mammaria).

3. Il giorno dell'intervento

Il giorno dell’operazione occorre presentarsi con le ascelle rasate e dopo aver effettuato una doccia la sera prima. Data la brevità del ricovero non è necessario portare con sè le pantofole o il pigiama mentre è consigliabile portare vestiti e scarpe comode per la dimissione. Molto importante è organizzarsi per il rientro a casa dopo l’intervento di mastoplastica additiva in modo da non essere sole né durante il trasporto né i primi giorni dopo l’operazione.

Nella maggior parte dei casi, l'intervento si paga il giorno di arrivo in clinica, prima dell'operazione chirurgica per l’aumento del seno. L'acconto viene pagato al momento della prenotazione. Si tratta di un’operazione su richiesta della paziente perciò il prezzo concordato per la mastoplastica additiva non viene pagato dalle assicurazioni né è mutuabile.

L’operazione chirurgica può essere eseguita in anestesia locale con sedazione o in anestesia generale e dura circa 2 ore. In genere con la mastoplastica additiva vengono posizionati dei drenaggi chirurgici la cui funzione è quella di evacuare piccole raccolte di sangue e di siero che si formano intorno alla protesi nelle prime 24 -48 ore. Terminato l’intervento la paziente viene trasferita in camera di degenza dove è sottoposta ad un controllo post-operatorio da parte del personale infermieristico.

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mastoplastica additiva

4. I Giorni successivi all'operazione

I primi giorni dopo l’operazione di mastoplastica additiva è possibile muoversi e camminare ma senza esagerare. Le braccia possono essere mobilizzate per le funzioni più semplici come ad esempio pettinarsi, lavarsi, mangiare, ma, soprattutto se la protesi è collocata dietro al muscolo, è importante non fare sforzi come raccogliere oggetti pesanti da terra. Superati i primi tempi di guarigione dopo la mastoplastica additiva, una volta guarite le ferite (in genere 4-5 giorni), è possibile fare una doccia e bagnare le suture.

La paziente indossa in questa fase un reggiseno contenitivo sportivo che deve essere considerato una vera e propria medicazione e quindi va rimosso il meno possibile. Il seno può risultare gonfio, il dolore in genere è minimo, facilmente controllabile con i comuni antidolorifici e tende a diminuire nei giorni successi all’operazione.

Per quanto riguarda la ripresa del lavoro dopo l’intervento di mastoplastica additiva, questa avviene in genere nell’arco di una settimana ma molto dipende anche dal tipo di occupazione esercitata per cui potrebbe essere necessario aspettare qualche giorno in più.

Le attività fisiche più impegnative come ad esempio la palestra vengono abitualmente riprese dopo almeno 4 settimane dall’operazione. Le pazienti devono sottoporsi a controlli periodici anche a distanza di mesi dall’operazione di aumento del seno e continuare ad effettuare il normale follow-up senologico in base alla loro fascia di età.

Quanto durano gli effetti della Mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva finale è un intervento il cui risultato normalmente dura molto a lungo. Tuttavia è necessario sapere che tutte le protesi mammarie, anche quelle delle migliori marche, sebbene non abbiano una scadenza, possono rompersi spontaneamente e che questo rischio aumenta con il trascorrere del tempo diventando più frequente dopo i 10-15 anni.

Tutte le pazienti quindi che si sottopongono all’intervento di aumento del seno devono tenere in considerazione la possibilità di doversi sottoporre ad una sostituzione della protesi mammaria nel corso della loro vita per dover cambiare le protesi al seno. Le mammelle inoltre, anche in presenza di protesi mammarie, possono subire dei cambiamenti di forma e volume legati a gravidanze, invecchiamento, perdita di peso o semplicemente gravità. Dopo un certo numero di anni anche in assenza di una rottura protesica potrebbe essere necessario effettuare una revisione chirurgica o una mastopessi per migliorarne l’aspetto estetico.

VIDEO: Dott. Campiglio - Mastoplastica additiva post operatorio: cosa ci si può aspettare?

Mastoplastica additiva: Prezzi

Quanto costa la Mastoplastica additiva?

La mastoplastica additiva ha costi variabili a seconda del tipo di operazione che deve essere effettuata.

Situazioni più complesse come ad esempio quelle in cui è presente un seno asimmetrico sia per quanto riguarda la forma che il volume tra le due mammelle o malformazioni mammarie come per un seno tuberoso o ancora revisioni di precedenti interventi chirurgici (cambiare le protesi al seno) hanno costi maggiori.

Si può comunque affermare che i prezzi per la mastoplastica additiva partono da circa 5.000 euro in su e dipendono dalle spese di clinica e dalle protesi mammarie che vengono scelte.

La Mastoplastica additiva è un intervento sicuro?

1. Protesi e gravidanza / allattamento

Le protesi mammarie utilizzate per la mastoplastica additiva non hanno alcuna influenza sul feto e non sono assolutamente pericolose. La presenza delle protesi al seno non compromette la capacità di allattare. Studi mondiali hanno dimostrato che non c’è un aumento della quantità di silicone nel latte materno. In linea di massima è sicuramente meglio inserire la protesi in un seno che non cambierà più a causa dell’allattamento.

Ciò, tuttavia, non esclude la possibilità di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva prima della gravidanza come effettivamente fanno molte donne. In questi casi occorre però considerare che l’allattamento e la gravidanza cambieranno la grandezza e la forma della ghiandola mammaria rendendo pertanto probabile, non certo, un nuovo intervento di rimodellamento del seno.

2. Protesi e tumore mammario

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato da tempo che le protesi mammarie non sono in grado di indurre il cancro alla mammella. Le pazienti che si sottopongono all’intervento di mastoplastica additiva devono continuare a fare i controlli radiografici di routine. Se la protesi è al di dietro del muscolo pettorale non c’è nessuna interferenza con le normali mammografie ed ecografie mentre se la protesi è posta al di dietro della ghiandola mammaria possono essere necessari accorgimenti e proiezioni particolari da parte del radiologo.

Di recente è stata evidenziata, con incidenza bassissima, un maggiore rischio in pazienti portatrici di protesi mammarie di sviluppare una particolare neoplasia linfatica denominata ALCL o linfoma anaplastico a grandi cellule. Dev’essere sottolineato che tale neoplasia è completamente curabile nella maggior parte dei casi e che non vi è a tutt’oggi alcun elemento che possa far sospettare l’esistenza di una relazione certa fra l’origine della neoplasia e la presenza delle protesi mammarie, tanto che in una sua circolare del 2015 il Ministero della Salute ha riferito che “le protesi mammarie continuano ad essere considerate sicure e sotto questo aspetto non si ravvisano rischi per la salute”.

Anche la FDA americana e l’Istituto di Medicina americano hanno recentemente confermato che, alla luce dei dati scientifici attualmente disponibili, le protesi mammarie continuano a sicure per la salute delle pazienti.

3. Complicanze post-operatorie

Come qualsiasi altro intervento di Chirurgia Plastica anche nella mastoplastica additiva il normale decorso post-operatorio può essere intralciato da una complicanza post-operatoria. Il sieroma e l’ematoma sono caratterizzati da una raccolta rispettivamente di siero o di sangue nella loggia che contiene la protesi. L’infezione è rara ma se compare richiede un adeguato trattamento locale e sistemico. La contrattura capsulare è una complicanza non prevedibile né prevenibile che dipende da una anomala reazione dell’organismo all’impianto di un corpo estraneo (protesi seno).

Se fastidiosa o tale da modificare la forma della mammella richiede un trattamento chirurgico che può consistere nella incisione della capsula e nel suo allargamento (capsulotomia) o nella sua asportazione (capsulectomia). La rotazione o lo slittamento della protesi , con l’alterazione del corretto posizionamento con conseguente deformazione del seno, interessa soltanto le protesi anatomiche e spesso richiede un trattamento in sala operatoria.

Le pieghe cutanee si manifestano nelle pazienti magre ed è meno frequente nelle protesi a gel più coesivo. Infine una complicanza della mastoplastica additiva può essere la rottura della protesi alla cui diagnosi, confermata da specifici esami strumentali, deve seguire in tempi ragionevoli la sua sostituzione con un nuovo impianto.

Mastoplastica additiva con il proprio grasso o lipofilling al seno

La mastoplastica additiva con il proprio grasso detta anche lipofilling al seno è una tecnica che si avvale del prelievo del grasso dalle parti problematiche della paziente. Questo grasso, trattato e purificato, si reimpianta poi nelle mammelle.
Si possono riempire dei seni tropo piccoli o svuotati in seguito ad allattamento al seno o perché in età avanzata oppure per correggere asimmetrie o per riempire parte di seno dopo l'intervento per il cancro al seno.

Tuttavia con questa procedura è possibile aumentare il seno di massimo 1-2 taglie. La mastoplastica additiva con il proprio grasso non è indicata per le pazienti troppo magre perché non hanno abbastanza grasso da estrarre.

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Aggiornato: 03.04.2019

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